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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il voto / Ucraina

L'esito del "referendum" nel Donbass e cosa farà la Russia

Resi noti i risultati preliminari della commissione elettorale. Il Consiglio della Federazione russa, la Camera alta del Parlamento di Mosca, potrebbe votare già il 4 ottobre l'annessione dei territori occupati

Favorevole all'annessione il 97% circa degli elettori che hanno partecipato al referendum in quattro regioni dell'Ucraina orientale controllate dalle forze russe. Sono questi i risultati preliminari della commissione elettorale. Un esito che non stupisce viste anche le modalità del voto stesso. La votazione è avvenuta casa per casa, urne trasparenti, preferenza espressa letteralmente sotto gli occhi dei funzionari. 

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Le votazioni sono iniziate venerdì nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia e si sono concluse oggi. I primi risultati diffusi dalla Commissione elettorale russa anticipano livelli di sostegno all'annessione altissimi. Nelle oblasti di Lugansk e Donetsk, nel Donbass, i "sì" hanno raggiunto rispettivamente il 97,77% e il 97,74%, con il 12% dei voti scrutinati. Nelle zone in cui si è votato nella regione di Zaporizhzhia i favorevoli all'unione con la Russia risultano il 96,94% con lo spoglio giunto al 22%, mentre in quella di Kherson sono stati il 97,47% con il 12% delle schede scrutinate. 

Il Consiglio della Federazione russa, la Camera alta del Parlamento di Mosca, potrebbe votare già il 4 ottobre l'annessione. La presidente Valentina Matviyenko ha precisato: "Rispetteremo la decisione dei residenti delle regioni. E se decidono di aderire alla Federazione russa, senza dubbio lo sosterremo. Al momento non vedo la necessità di convocare una seduta straordinaria. Penso che il 4 ottobre saremo pronti a considerare la questione, se tutto è confermato e va bene. Non lasciamo i nostri indietro".

Il voto nei referendum "non avrà conseguenze né influenza su politica e diplomazia", la replica a distanza del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, parlando durante una conferenza stampa congiunta con la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, oggi in visita a Kiev. Kuleba ha aggiunto che i referendum dimostrano che la Russia non vuole un esito pacifico: "La Russia non vuole colloqui di pace".

Una rassicurazione all'Ucraina arriva dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Ho appena parlato con il presidente Zelensky - scrive su Twitter - e ho chiarito che gli alleati della Nato sono incrollabili nel nostro sostegno alla sovranità e al diritto di autodifesa dell'Ucraina: i referendum fasulli indetti dalla Russia non hanno alcuna legittimità e sono una palese violazione del diritto internazionale, queste terre sono dell'Ucraina".

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