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Giovedì, 18 Aprile 2024
Altro che Flat Tax / Regno Unito

La lezione di Londra all'Italia: non è il momento di tagliare le tasse (soprattutto ai ricchi)

Il governo nel nuovo premier si appresta ad annunciare un aumento delle imposte, in particolare ai redditi più alti, per portare le finanza pubbliche su una traiettoria sostenibile

Finito il tempo dell'ubriacatura economica, delle spese pazze, del taglio delle tasse ai ricchi e dei fondi a pioggia sui cittadini per placare gli effetti della crisi energetica, il Regno Unito si sta facendo un bagno di realtà. Il governo del nuovo premier, Rishi Sunak lo ha detto chiaramente: ora bisogna aumentare le imposte e tagliare la spesa, o l'economia nazionale soffrirà e con essa il Paese. Dopo il terremoto finanziario causato da Liz Truss e dalla sua idea di tagliare le tasse ai più ricchi, senza specificare come recuperare le entrate perse, il nuovo corso britannico è tutto improntato alla responsabilità.

"Le condizioni finanziarie nel Regno Unito si sono chiaramente stabilizzate, ma si sono stabilizzate perché la gente si aspetta che il governo prenda le decisioni che porteranno le nostre finanze pubbliche su una traiettoria sostenibile", ha detto Sunak, secondo cui "il compito del governo è quello di mantenere questo impegno". Sottolineando che il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che circa un terzo dell'economia globale sta affrontando una recessione ora o nel prossimo futuro, il premier ha detto che il Regno Unito deve soddisfare "le aspettative dei mercati internazionali per assicurarsi che la nostra posizione fiscale sia su una traiettoria più sostenibile".

Parlando durante il viaggio verso il vertice del G20 a Bali, Sunak ha affrontato le critiche dei suoi stessi sostenitori che affermano che i suoi piani fiscali potrebbero danneggiare la crescita e prolungare la recessione. Poi quando le cose si saranno stabilizzate si potrà pensare di ridurre di nuovo le imposte. "Parte del nostro lavoro non consiste solo nel riportare la stabilità nel sistema, ma anche nel porre le basi per la ripresa e la crescita dell'economia", ed "è così che potremo ridurre le tasse dei cittadini nel tempo e sostenere i servizi pubblici".

Il messaggio in un certo senso è indirizzato anche all'Italia, e al governo di Giorgia Meloni che dei Conservatori britannici in qualche modo è l'erede. È stata lei a prendere la testa del gruppo politico europee che un tempo era guidato dai Tory, che poi lo hanno lasciato, insieme all'Unione europea, con la Brexit. Quello che sta facendo Londra non potrebbe essere più lontano dalla flat tax, e i britannici stanno dicendo che in un sistema liberista non bisogna spaventare i mercati. L'Italia può anche non dover rispettare per il momento il Patto di Stabilità, ma la credibilità fiscale della nazione non si può fal saltare in aria, soprattutto non per aiutare chi ha già di più. Anche nella Germania dell'austerità, gli esperti che consigliano il cancelliere Olaf Scholz lo hanno detto chiaramente: per uscire dalla crisi bisogna tassare i più ricchi.

Sunak però, per non scontentare troppo il partito, ha deciso che se sacrifici ci saranno da fare, li dovranno fare tutti, ovviamente in proporzione a quanto possono sacrificarsi. "Pagheremo tutti un po' più di tasse" e ci saranno "tagli alla spesa", ha anticipato il Cancelliere dello Scacchiere britannico Jeremy Hunt, in un'intervista a Sky News. Il responsabile dell'Economia nazionale presenterà a Londra giovedì la nuova manovra fiscale in cui, ha promesso, "non ci saranno solo cattive notizie", insistendo che comunque "verranno chiesti sacrifici a tutti". "Affronteremo tutto in maniera equilibrata", ha proseguito spiegando che contestualmente verrà affrontata anche la crisi energetica con un piano "a lungo termine".

Secondo il canale di all news il 'buco' fiscale da colmare si aggira sui 55 miliardi di sterline, in un momento in cui gli ultimi dati del Pil hanno mostrato che l'economia tra luglio e settembre si è contratta dello 0,2%, un ulteriore segno meno nella crescita nel in questo trimestre registrerebbe ufficialmente la recessione in Gran Bretagna. Per affrontare questa situazione Hunt dovrebbe congelare la soglia dell'imposta personale e gli scaglioni a cui si iniziano a pagare le varie aliquote fino al 2028, cancellando le previste diminuzioni.

Giovedì si prevede poi il congelamento di una serie di altre soglie, dall'importo per il quale le imprese devono registrarsi per pagare l'Iva, all'imposta di successione, all'imposta sulle plusvalenze e all'assegno vitalizio per la pensione. Inoltre, la soglia per l'aliquota massima dell'imposta sul reddito dovrebbe essere abbassata da 150 a 125mila sterline, il che significa che una fetta di popolazione a reddito più elevato, seppur non propriamente ricca, pagherà di più. In più, per la prima volta, si stabilirà che le auto elettriche dovranno pagare la tassa di circolazione.

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