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Giovedì, 25 Aprile 2024
Gli ostacoli

Quanto è difficile per i rifugiati ucraini entrare negli Usa

Le regole dell'accoglienza riscritte dall'amministrazione Trump rappresentano un ostacolo per l'ingresso di centinaia di migliaia di ucraini

Gli Stati Uniti faciliteranno l'ingresso dei rifugiati ucraini. Dal prossimo 25 aprile, prenderà il via un piano fortemente voluto dal presidente Joe Biden per assicurare procedure più veloci per accogliere chi fugge dalla guerra in Ucraina. Il piano, che si chiama "Uniting for Ukraine", garantisce l'accesso a circa 100mila rifugiati ucraini e una donazione di 1 miliardo di dollari per aiutare i Paesi europei che affrontano la crisi umanitaria più grave dalla seconda guerra mondiale.

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Il programma prevede che si possa completare in una settimana il processo per rilasciare un visto temporaneo agli ucraini che hanno uno sponsor negli Stati Uniti, che sia una persona o un'organizzazione no profit americana. I rifugiati dovranno comunque sottoporsi a "rigorosi" controlli di sicurezza e sanitari, inclusa la vaccinazione anti-Covid. Una volta soddisfatti tutti i requisiti potranno ottenere un permesso umanitario per restare negli Usa fino a un massimo di due anni. E solo in questo modo potranno fare domanda per un permesso di lavoro. 

L'ingresso attraverso il Messico

Il percorso per entrare negli States appare accidentato. Gli ucraini, che non hanno scelto la vicina Unione europea per salvarsi dalle bombe delle truppe di Mosca, hanno attraversato l'Atlantico puntando verso gli Usa. E tutto a loro spese. Gli Stati Uniti, infatti, non si stanno facendo carico del trasporto aereo per gli ucraini, come invece è accaduto per gli afghani all'indomani del ritiro militare degli Usa dall'Afghanistan.

Secondo i dati dell'Ufficio immigrazione americano, sono oltre 5.000 gli ucraini che hanno provato ad entrare negli Usa a marzo, di cui 3.274 dal confine con il Messico. L'ingresso attraverso il Paese dell'America centrale, che non richiede visti per gli ucraini, è stata una misura provvisoria per i molti ucraini che dall'inizio della guerra hanno provato a raggiungere i loro parenti negli Usa. Biden ha voluto premere quindi l'acceleratore per un processo che richiede invece anni, a seguito del ridimensionamento del programma per i rifugiati voluto dalll'ex presidente Donald Trump.

I migranti fermati e frustati dalla polizia di frontiera

Le regole dell'accoglienza riscritte dall'amministrazione Trump rappresentano un ostacolo per le centinaia di migliaia di ucraini che arrivano negli Usa. Per molti, la prima tappa è la città di Tijuana, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti: nel luogo simbolo della morsa governativa sui flussi migratori, gli ucraini attendono giorni o settimane in strutture governative. I rifugiati che puntano alla traversata del confine incontrano gli ostacoli di leggi ideate per impedire la tratta dei bambini migranti.

Come riporta il New York Times, decine di bambini ucraini sono stati separati da amici e parenti al confine messicano a causa di una norma in vigore dal 2008, che riconosce alle autorità di frontiera statunitensi il potere di collocare i "minori non accompagnati" in rifugi governativi, gestiti dal Dipartimento della salute e dei servizi umani: qui, dove di solito vengono confinati i bambini sudamericani, adesso ci sono i minori ucraini in attesa dell'assegnazione e l'approvazione di un "tutor". 

La legge contro il traffico di minori, come sottolineato dal Dipartimento per la sicurezza statunitense, definisce "non accompagnato" qualsiasi bambino senza un genitore o un tutore legale, e per questo deve essere trasferito in un centro di accoglienza governativo, in attesa dello screening dei suoi documenti. L'obiettivo della norma è quello di limitare il fenomeno della tratta dei minori. Gli attivisti sottolineano quanto sia lungo il processo di valutazione delle pratiche previste dalle norma contro il traffico di minori, esponendo gli stessi bambini al rischio di sfruttamento e di tratta di minori. 

Stando a quanto scrive la testata di New York, le autorità statunitensi non hanno rilasciato dati su quanti bambini ucraini siano stati separati dai caregiver, ma i volontari che lavorano con i rifugiati ne hanno contati almeno 50. Ogni giorni a Tijuana arrivano fino a 20 minori non accompagnati. Spesso questi bambini e teenager vengono affidati dai loro genitori rimasti in Ucraina a qualcuno per accompagnarli negli Stati Uniti. Fuggiti dal conflitto e senza genitori, i minori attendono settimane nei centri prima di ricongiungersi ai tutor. Un trauma che si somma al trauma della guerra.

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Gli americani favorevoli all'accoglienza 

La mossa di Biden risponde alle intenzioni degli americani, in gran parte favorevoli all'accoglienza dei rifugiati ucraini. Secondo un sondaggio YouGov di questo mese, su 1.500 americani intervistati il 54 per cento è favorevole all'ingresso degli ucraini, e il 25 per cento contrario. Un sondaggio del Pew racconta che il 57 per cento dei repubblicani e l'80 per cento dei democratici è favorevole all'accoglienza dei rifugiati ucraini.

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