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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Gli scenari / Ucraina

Il rischio escalation Nato-Russia al confine con l'Unione europea

Cosa sta succedendo alla frontiera tra l'Ucraina e la Polonia. E c'è anche un altro fronte che preoccupa i servizi di intelligence europei e statunitensi, che temono un allargamento del conflitto ad altre parti d'Europa: la Serbia

La guerra di Vladimir Putin avanza anche verso ovest, ai confini con l'Unione europea. Mentre il fronte orientale alle porte del Donbass è stretto in un assedio sempre più feroce, con Mariupol "completamente circondata" e il sindaco di Melitopol sequestrato da agenti di Mosca, le forze russe hanno infatti esteso i raid all'ovest dell'Ucraina, colpendo l'aeroporto di Lutsk e Ivano-Frankivsk con missili e cannonate. Bombardamenti che hanno preso di mira due centri a circa 150 km a nord e sud di Leopoli, vicino al confine polacco, ritenuta finora relativamente sicura, tanto da accogliere le ambasciate occidentali rimaste.

Questa mattina Leopoli è stata svegliata dalle sirene d'allarme aereo prima dell'alba, attorno alle 5.30. L'allarme è cessato alle 7.35 circa: è la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina che l'allarme a Leopoli dura così a lungo. Il confine tra Polonia e Ucraina è un punto cruciale: è lì che, secondo quanto hanno rivelato fonti occidentali qualificate all'Adnkronos, potrebbe innescarsi la scintilla in grado di far deflagrare un conflitto totale tra Nato e Russia.

Guerra Russia-Ucraina: le ultime notizie in diretta

Le fonti in questione spiegano che si stanno monitorando attentamente i movimenti in corso lungo la frontiera polacca, dove transitano migliaia di civili ucraini in fuga. Ma secondo l'intelligence russa i passaggi potrebbero essere utilizzati anche per fare affluire armi e attrezzature occidentali all'esercito e ai combattenti ucraini. Le fonti temono che i servizi segreti di Mosca possano individuare questi movimenti e agire di conseguenza, lanciando attacchi missilistici mirati lungo il confine. Se questi missili dovessero colpire il territorio polacco, oltre ad una possibile strage di civili, si potrebbe innescare la reazione di Varsavia, che potrebbe quindi chiedere l'intervento della Nato. La Polonia, infatti, è tra i paesi dell'Alleanza ed è uno stato membro dell'Ue dal 2004.

Il fronte serbo

E c'è anche un altro fronte che preoccupa i servizi di intelligence europei e statunitensi, che temono un allargamento del conflitto ad altre parti d'Europa: la Serbia. Sempre secondo quanto riporta l'Adnkronos, ci sono timori che le minoranze filo Putin, galvanizzate dalla propaganda russa e sostenute da Mosca, possano spingersi presto oltre le semplici manifestazioni di piazza a favore dell'invasione dell'Ucraina. La Serbia, ricordano le fonti, è spaccata al suo interno rispetto alla guerra scatenata dal presidente russo.

Se Belgrado si è ufficialmente unita in sede Onu al fronte delle nazioni che hanno condannato l'invasione dell'Ucraina, gruppi neocomunisti e di estrema destra hanno invece espresso il proprio sostegno allo "zar". Nel paese, si fa notare, rimane ancora forte il sentimento anti occidentale e anti Nato, dopo i bombardamenti degli anni '90. A questo vanno aggiunti gli storici legami culturali ed economici con la Russia, dalla quale la Serbia dipende per il proprio approvvigionamento energetico.

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