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Mercoledì, 24 Aprile 2024
UCRAINA / Ucraina

Ucraina, pugni in parlamento ma Klitschko non c'è

Scazzottate a Kiev durante le nomine del premier e del presidente del Parlamento. ll pugile Vitali Klitschko, del partito Udar: "La forza degli argomenti e della volontà è molto più importante della forza fisica"

Il Parlamento di Kiev come il set di un film d'azione. La nuova Rada, il parlamento ucraino nato dalle elezioni di fine ottobre si è riunita ieri per tentare quello che il giorno precedente, tra baruffe e cavilli legali, non è riuscita a fare: eleggere il nuovo presidente dell'assemblea, i suoi due vice, e confermare la candidatura del premier proposto dal presidente, ovvero l'uscente Mykola Azarov.

Anche ieri durante le discussioni parlamentari per le nomine del premier e del presidente del Parlamento, per cui erano candidati due esponenti del partito del Capo dello Stato Yanukovic, un gruppo di deputati dell’opposizione ha cercato di occupare la parte dell’aula riservata ai membri del governo per rinviare le votazioni. Ne è nata una vera scazzottata. Ci sono stati scontri fisici tra gli eletti, che si sono letteralmente avventati sulla tribuna dello speaker parlamentare. La seduta è stata sospesa per il tempo necessario a ristabilire l’ordine.

L'opposizione cercava di fare barriera all'iscrizione degli indipendenti nelle file del partito governativo, condizione imprescindibile per arrivare al numero di voti necessario per la conferma del premier.

Non ha preso parte alla rissa il pugile Vitali Klitschko, esponente del partito di opposizione Udar, che significa pugno. "Dobbiamo difenderci con le idee – ha dichiarato Klitchko a Euronews -, non con i pugni. La forza degli argomenti e della volontà è molto più importante della forza fisica. Quindi, se vi aspettate che io prenda parte a questi scontri, non lo farò. O almeno non ancora. Ma è necessario difendere gli interessi della gente. Per questo, sarei pronto a farlo."

Il parlamento ha infine confermato al premier uscente Mikola Azarov l’incarico di formare un nuovo governo, come indicato dal presidente Yanukovic. Azarov si era dimesso il 3 dicembre assieme a tutto il Consiglio dei ministri, perché eletto deputato. Vladimir Ribak è invece il nuovo presidente del Parlamento.

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