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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Elezioni Spagna, è stallo infinito: vittoria agrodolce per i socialisti

Con questi risultati sarà difficile per i socialisti del premier uscente Sanchez formare un esecutivo. Cresce l'ultradestra di Vox. Non si può escludere un nuovo ritorno alle urne

Una vittoria che non risolve lo stallo. I socialisti vincono le elezioni in Spagna, anche se non ottengono la maggioranza dei seggi. I dati definitivi: il Psoe ha ottenuto 120 deputati, il Partito popolare 88 e Vox 52. Seguono Unidas Podemos con 35 seggi e Ciudadanos con 10. Terza quindi l'ultradestra che conferma l'exploit. "Siamo convinti che il risultato di queste elezioni serva per consolidarci come alternativa patriottica e sociale", ha detto l'europarlamentare esponente di Vox Jorge Buxade dopo i primi exit poll.

Risultati Elezioni Spagna 

La Spagna è tornata a votare ieri alle elezioni generali per la quarta volta in quattro anni. Il socialista Sanchez aveva già vinto le elezioni del 28 aprile, arrivando largamente in testa con 123 seggi, un risultato importante ma sotto la soglia di maggioranza di 176 deputati. Premier ad interim, dopo che la caduta del suo governo di minoranza aveva portato al voto, il leader socialista non è riuscito a formare un nuovo governo malgrado il successo elettorale. I negoziati con la sinistra radicale del partito anti sistema Podemos di Pablo Iglesias si sono arenati su veti reciproci, mentre i liberali di Ciudadanos, ormai spostati a destra, non hanno voluto sostenere l'esecutivo dall'esterno. Quando il re è stato costretto a convocare nuove elezioni, Sanchez ha impostato una campagna tesa a chiedere una maggioranza chiara per portare avanti da solo un governo stabile. Ma non tutto è filato liscio.

Il 14 ottobre le condanne fino a 13 anni di carcere per nove leader indipendentisti catalani hanno riacceso la tensione in Catalogna, con una settimana di violente proteste che hanno sconvolto la regione e devastato Barcellona. La durezza della protesta secessionista ha sconfessato la linea dialogante di Sanchez, mentre la polizia è stata accusata di essere intervenuta in modo eccessivo. Neanche la promessa mantenuta di spostare la salma dell'ex dittatore Francisco Franco dall'imponente mausoleo della valle dei caduti ad un semplice cimitero, sembra essere riuscita ad aumentare i consensi per il leader socialista.

Elezioni Spagna, cresce il partito di ultradestra Vox

Cresce Vox, il partito di ultradestra di Santiago Abascal, entrato per la prima volta in parlamento in aprile. "L'ascesa di Vox fa saltare i nervi ai grandi partiti", titolava giovedì El Pais, in una giornata in cui Abascal è riuscito a riunire 6mila persone ad un suo comizio a Valencia e il leader del partito Popolare Pablo Casado ha parlato davanti a soli 1600 sostenitori nella stessa città. Sovranista, anti migranti, euroscettico e maschilista, Abascal ha fatto una campagna elettorale a colpi di dati statistici dubbi e ampiamente contestati, come quello che il 70% degli stupri di gruppo in Spagna sia opera di stranieri. Ma anche se 1.600 accademici hanno firmato un manifesto per accusarlo di aver diffuso dati falsi e manipolati, la sua retorica di destra ha fatto presa su una crescente fetta di elettorato stufa dei partiti tradizionali.

Che cosa succede ora in Spagna

Con questi risultati sarà difficile per i socialisti formare un esecutivo. L'esito del voto infatti vede il possibile blocco di sinistra Psoe-Unidas Podemos scendere da 167 deputati a 158, compresi i tre della nuova formazione Màs Paìs, nata da una costola del partito di Pablo Iglesias; la maggioranza assoluta, sei mesi fa praticamente a portata di mano, è lontana una ventina di seggi - praticamente irraggiungibile.  Sanchez non può nemmeno "consolarsi" con il crollo della sinistra radicale di UP (che perde consensi ma tutto sommato resiste) che avrebbe restituito al Psoe il tradizionale ruolo egemonico nel suo spazio politico.

La destra dei popolari guadagna qualche seggio ma rimane  lontana dalla maggioranza assoluta. Adesso che il suo principale rivale è Vox, il Pp virerà sempre più a destra. Lo scenario è sempre lo stesso: un blocco reciproco aggravato dalla crisi catalana che rende quasi impossibile trovare la chiave per un esecutivo di coalizione. Ora come ora il prezzo che Sanchez dovrà pagare per restare alla Moncloa è aumentato a dismisura: un patto col diavolo della destra, o un esecutivo di sinistra che però dovrà tener conto della situazione catalana in termini politici. E nessuno si sente di escludere un nuovo ritorno alle urne.

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