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Venerdì, 29 Marzo 2024
Le immagini / Iraq

Folla irrompe nel palazzo del governo: è il caos a Baghdad

Migliaia di manifestanti stanno prendendo d'assalto la Green Zone di Baghdad, l'area in cui sorgono le ambasciate straniere e i palazzi delle istituzioni. In vigore il coprifuoco in tutto il paese

I seguaci di Moqtada Sadr hanno preso il controllo del Palazzo della Repubblica, principale sede istituzionale nella super-fortificata Zona Verde di Baghdad, e immagini diffuse sui social media mostrano giovani sadristi fare il bagno in una delle piscine del palazzo governativo iracheno. La circostanza è confermata dai media iracheni, che diffondono sui rispettivi siti Internet le immagini pubblicate dagli stessi sadristi dall'interno del Palazzo. Intanto il Comando delle operazioni congiunte dell'Iraq ha annunciato "un coprifuoco totale in tutte le province dell'Iraq a partire dalle sette di sera di oggi e fino a nuovo avviso".

A scatenare il caos l'annuncio del ritiro dalla politica dell'influente leader sciita iracheno Moqtada al-Sadr: "Avevo deciso di non interferire nelle questioni politiche, ma ora annuncio il mio completo ritiro dalla vita politica". Una mossa che rischia di aggravare la già complicata situazione politica irachena e l'impasse che caratterizza il Paese dall'ottobre dello scorso anno. A pochi minuti dall'annuncio, infatti, i suoi sostenitori sono tornati a fare irruzione nella Zona Verde di Baghdad, dove hanno sede gli uffici governativi e diplomatici, il Parlamento e altre istituzioni chiave. Il loro obiettivo dichiarato è quello di voler ''cambiare il regime''. Sui social media sono state diffuse immagini dei sostenitori di al-Sadr che cercano di arrampicarsi su cancelli del palazzo presidenziale. "Il popolo vuole la caduta del regime", hanno intonato i manifestanti facendo loro uno slogan originariamente associato alle proteste antigovernative della Primavera araba del 2011. In una nota rilasciata dall'ufficio di al-Sadr dopo le sue dimissioni si legge che d'ora in poi è "severamente vietato l'utilizzo di slogan, bandiere, canti politici e altro in nome del movimento sadrista". Le forze di sicurezza irachene hanno invitato i sostenitori di al-Sadr a "ritirarsi immediatamente" dalla Zona Verde fortificata e hanno chiesto moderazione per "impedire scontri o spargimento di sangue iracheno". ''Se muoio o vengo ucciso, vi chiedo di pregare per me'', ha intanto aggiunto Al-Sadr, che ha anche annunciato la chiusura di tutti gli uffici che fanno capo a lui, tranne quelli religiosi. Restano quindi aperti il Santuario, il Museo Sharif e l'al Sadr Heritage Institute. Pochi minuti dopo l'annuncio di al-Sadr, il suo consigliere Salih Muhammed al-Airaki ha sospeso il suo account su Twitter cambiando l'immagine del profilo con la scritta ''chiuso''.

Già nel 2014 al-Sadr, 'nato' come leader delle forze armate contrarie all'occupazione guidata dagli Stati Uniti, aveva annunciato la decisione di ritirarsi dalla politica, restando però molto influente. Pur non ricoprendo alcuna carica politica, il suo Movimento aveva conquistato il maggior numero di seggi in Parlamento ma non abbastanza per formare un governo. Era infatti stato negli ultimi vent'anni è stata una delle forze politiche più potenti in Iraq. Centinaia di migliaia sono invece le persone che può mobilitare nel Paese e che per settimane hanno svolto un sit-in nella Zona Verde di Baghdad. Il padre di al-Sadr, Mohammed Sadiq, e il suocero, Mohammed Baqir, erano entrambi religiosi molto influenti e i loro volti appaiono regolarmente sui cartelli e gli stendardi di sadristi e altre fazioni religiose e politiche in Iraq. Entrambi furono uccisi da Saddam Hussein e sono considerati martiri e difensori dei poveri da molti sciiti.

Intanto mentre il paese scivola nel caos il personale dell'ambasciata statunitense è stato evacuato in elicottero. Immagini che ricordano la fuga da Beirut.

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