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Sabato, 20 Aprile 2024
Atroce / Ecuador

La strage in carcere con 118 morti

E' l'episodio di rivolte carcerarie più grave della storia in America Latina. Gli scontri tra organizzazioni rivali erano iniziati durante una festa di compleanno

La polizia dell'Ecuador ha ripreso il controllo del carcere di Guayaquil dopo una rivolta esplosa per uno scontro tra bande che ha provocato 118 morti. Le autorità ritengono che gli scontri siano stati provocati da un cartello della droga messicano. E' l'episodio di rivolte carcerarie più grave della storia in America Latina. Il numero dei feriti è salito a 79.

La rivolta nel carcere di Guayaquil

Gli scontri tra organizzazioni rivali erano iniziati durante una festa di compleanno. Nel corso dei festeggiamenti in onore del leader di una delle fazioni di carcerati presenti nel penitenziario, i prigionieri si sono vantati di avere il controllo della prigione, scatenando la furia delle organizzazioni rivali nelle altre ali dell'edificio: in quel momento è iniziata una guerra tra bande durata oltre due giorni.

Nell'ambito delle operazioni , il 30 settembre gli agenti hanno effettuato due raid per sequestrare armi , esplosivi , cellulari e altri oggetti. Circa 900 agenti hanno partecipato al blitz. Giovedì pomeriggio i parenti dei detenuti del penitenziario hanno bloccato il traffico in una strada vicino all'obitorio, a sud di Guayaquil . Chiedono informazioni ufficiali agli enti governativi per conoscere le condizioni fisiche dei loro cari. Solo 4 vittime sono state identificate. Circa 20 professionisti, tecnici medico-legali incaricati delle autopsie, sono arrivati ​​da altre parti del Paese al porto di Guayaquil. L'obiettivo è accelerare l'identificazione dei corpi dopo la strage.

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"Stiamo raccogliendo informazioni dai parenti con qualcosa di specifico o tecnico che può portarci a identificare la persona: cicatrici, tatuaggi, operazioni o qualche dettaglio fisico per identificarli", spiegano ai giornali locali i medici. I tecnici della polizia indicano che se non fosse possibile svolgere questo lavoro a causa di complicazioni legate al modo in cui i corpi sono arrivati ​​(senza mani, teste o ustioni), potrebbero essere utilizzati metodi di antropologia forense. In quest'ultimo caso verrà effettuata un'analisi genetica: il DNA sarà confrontato con i parenti più stretti.

Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso, in una conferenza stampa, definisce "deplorevole" e "triste" l'esito degli scontri. Tra le vittime non ci sono personale civile o guide carcerarie, sono tutte persone private della libertà. Una resa dei conti tra bande criminali che rispondono ai gruppi Los Choneros, Los Lagartos e Los Tiguerones. "È deplorevole che le carceri si stiano trasformando in un territorio di contese di potere tra bande criminali", ha sottolineato Lasso,

E' stato introdotto lo stato di eccezione (o di emergenza) in tutto il sistema carcerario del Paese: niente diritti di libertà di associazione e riunione. "Dichiarare lo stato di eccezione per grave tumulto interno in tutti i centri di privazione della libertà che compongono il sistema di riabilitazione sociale a livello nazionale, senza alcuna eccezione, per un periodo di 60 giorni dalla firma del presente decreto dirigenziale", dice il documento firmato dal capo dello Stato. Allo stesso modo, il presidente ha indicato che è stato avviato un processo di coordinamento tra le diverse istituzioni statali, con l'obiettivo di "riprendere con assoluta fermezza il controllo del Penitenziario Litoral e impedire che questi eventi si ripetano in qualche altro centro penitenziario in Ecuador".

Il governo da mesi lavora a un piano per mettere un freno i ricorrenti episodi di violenza nelle carceri.

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