rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Ucraina

Kiev, altro che tregua: è un massacro

La tregua a Kiev è durata il tempo di una notte. Altra giornata di guerra civile: un centinaio di morti e cinquecento feriti. Una parte della polizia passa con il popolo

ROMA - Doveva essere la giornata della tregua. La giornata dell'inizio dei negoziati. E invece è stata la giornata della strage, del bagno di sangue: l'ennesimo. E' durato poche ore l'armistizio in Ucraina. Fumo nero, barricate e granate sono tornate a fare da sfondo a piazza Maidan, cuore pulsante della "rivoluzione" di Kiev. A poco o nulla sono servite le rassicurazione del premier Viktor Yanukovich che, dopo un incontro con i leader dell'opposizione, nella serata di ieri aveva aperto nuove prospettive per i negoziati. 

VIDEO: LA POLIZIA SPARA SUI MANIFESTANTI

Questa mattina la rabbia dei "ragazzi di kiev" è riesplosa più forte che mai. E con la guerriglia sono tornati i morti. Trentacinque, dice il ministro della Salute. Cinquanta, l'ambasciatore italiano. Cento, i ribelli. A fine giornata, con ogni probabilità, saranno molti di più. E con loro ci saranno anche almeno altri cinquecento feriti: "regalo" dell'ennesima giornata di quella che è ormai una guerra civile combattuta alle porte dell'Ue e per l'Ue. 

Le strade di Kiev non lasciano spazio alle interpretazioni. Cecchini sparano dall’alto di monumenti e dal tetto dei palazzi. Il palazzo che ospita la sede del governo ucraino è stato evacuato per motivi di sicurezza. Spari, fumo e esplosioni sono segnalate vicino al palazzo presidenziale. Le vie sono un tappeto di cadaveri e feriti. Il tutto mentre la polizia della Transcarpazia, regione sud occidentale dell'Ucraina, è passata dalla parte dei manifestanti. I comandanti regionali delle truppe speciali hanno prestato "giuramento al popolo" nel Palazzo della Regione, occupato dai rivoltosi. 

Kiev, guerra fra polizia e manifestanti: è un massacro

In mattinata gli insorti hanno fatto prigionieri una cinquantina di poliziotti e li hanno portati in un edificio controllato dai ribelli vicino al municipio di Kiev facendoli passare attraverso un corridoio umano di dimostranti antigovernativi. 

Sempre nelle prime ore del giorno - ha annunciato l'ex presidente del parlamento Volodymyr Lytyn - è stato evacuato "d'urgenza" il parlamento, che aveva già sospeso le sessioni in programma per oggi e domani. Gruppi di manifestanti sono riusciti a sfondare i cordoni di sicurezza e accedere all’area del centro cittadino dove si trovano gli edifici governativi, mentre in piazza Indipendenza migliaia di manifestanti restano a presidiare l’area e lanciano bombe Molotov e pietre contro la polizia, che risponde con granate stordenti.

UCRAINA, ECCO PERCHE' SI MUORE PER L'UE

Mentre la città brucia, Yanukovich prova a salvare il salvabile. Il premier ucraino ha incontrato i ministri degli Esteri tedesco, polacco e francese. Prima dei colloqui il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius è stato chiaro: "Dirò che bisogna fermare la violenza, che è evidentemente inaccettabile, e che ci prepariamo ad adottare sanzioni contro i responsabili della violenza".

Fabius ha poi spiegato su Twitter che le sanzioni riguardano "la revoca dei visti e la sorveglianza, nonché il congelamento dei beni di un certo numero di responsabili" di Kiev. O meglio, di quello che resta di Kiev. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Kiev, altro che tregua: è un massacro

Today è in caricamento