rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
la visita inaspettata / Cina

Così la Cina è diventata la migliore spalla della Russia

Il presidente russo Putin ha inaugurato il giacimento di gas di Kovykta, situato in Siberia, che dovrebbe consentire di aumentare le esportazioni verso la Cina

Nel giorno della visita inaspettata del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a Washington - per incontrare il Joe Biden, alla Casa Bianca e parlare davanti a una sessione congiunta del Congresso -, c'è stato un altro appuntamento inatteso. Sull'altra sponda dell'oceano, Dmitry Medvedev è stato ricevuto, su invito, dal presidente cinese Xi Jinping a Pechino.

La guerra in Ucraina al centro dell'incontro

La visita di Medvedev nel gigante asiatico rientra proprio nella volontà di rafforzare le relazioni tra Mosca e Pechino e rispondere, così, alla battuta d'arresto dei rapporti che il Cremlino portava difficilmente avanti con l'occidente prima dell'invasione in Ucraina. Nel portare i saluti del presidente russo Vladimir Putin al suo omologo cinese, Medvedev, attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, ha trasmesso anche un messaggio di elogio della cooperazione strategica tra Mosca e Pechino. 

Xi ha ricambiato i saluti del suo omologo russo e ha espresso l'auspicio di continuare gli scambi tra Cina e Russia, sottolineando l'impegno di Pechino per il progresso delle relazioni bilaterali e la disponibilità della Cina a lavorare con la Russia per lo sviluppo di una governance globale "più giusta ragionevole".

Riferimento velato alla guerra in Ucraina, il cui tema è stato al centro dell'incontro tra Xi e Medvedev. Durante l'incontro, secondo quanto riferito, Xi ha spinto per i negoziati di pace tra Mosca e Kiev, affermando di sperare che "le parti interessate" possano "condurre colloqui globali". Da parte della Cina c'è la speranza che tutte le parti interessate nel conflitto in Ucraina "esercitino moderazione, conducano un dialogo complessivo e risolvano le preoccupazioni comuni nel campo della sicurezza attraverso mezzi politici". Il presidente Xi ha detto che la Cina ha sempre deciso la sua posizione e la sua politica "in base al merito della questione stessa, sostenendo una posizione obiettiva ed equa e promuovendo i colloqui di pace". 

Un nuovo giacimento di gas per aumentare l'export verso la Cina

Con la guerra in Ucraina e la graduale riduzione dell'import di gas russo, Mosca si è vista costretta a cercare nuovi acquirenti, guardando all'Asia orientale. Il presidente russo Putin, nella giornata di oggi, ha inaugurato il giacimento di gas di Kovykta, situato in Siberia, che dovrebbe consentire di aumentare le esportazioni verso la Cina nel pieno della crisi tra Mosca e l'occidente. Il giacimento di Kovykta, il più grande della Siberia orientale, confluirà nel 'Power of Siberia', che trasporta il gas russo in Cina. 

Le forniture di gas russo verso il gigante asiatico sono aumentate del 173% nei primi dieci mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La Russia ha iniziato a vendere gas alla Cina alla fine del 2019 tramite il gasdotto Power of Siberia, che ha fornito circa 10 miliardi di metri cubi di gas nel 2021 e dovrebbe raggiungere la sua piena capacità di 38 metri cubi nel 2025.

Lo scorso febbraio, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, Putin ha siglato un accordo con Xi per vendere alla Cina 10 miliardi di metri cubi di gas e assicurare la conclusione dei lavoro del nuovo gasdotto, il Power of Siberia 2, la pipeline che trasporterà 50 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Il leader del Cremlino vuole alzare la posta: le due pipeline consentiranno alla Russia di aumentare le sue vendite di gas alla Cina a 48 miliardi di metri cubi all'anno entro il 2025 e a 88 miliardi di metri cubi entro il 2030.

Fuga di Pechino dalla sanzioni occidentali

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Pechino ha sempre evitato Mosca, condannando invece l'espansione della Nato verso est. Qualcosa però è cambiato negli ultimi mesi. Durante il vertice del G20 in Indonesia, la Cina ha firmato un comunicato congiunto in cui "la maggior parte dei membri condanna fermamente la guerra in Ucraina". Tuttavia Pechino continua a non definire guerra l'offensiva russa in Ucraina, rafforzando l'idea di Putin di vedere Xi com un alleato in una coalizione anti occidentale.

Con l'isolamento dell'occidente, la Russia ha virato il suo sguardo verso il vicino gigante asiatico. Mosca sta cercando di rafforzare legami economici, politici e di sicurezza più stretti con Pechino per compensare il vuoto lasciato dai paesi occidentali. Il gigante asiatico però alza le barricate per evitare di essere colpito anche lui dalle sanzioni occidentali. Il colosso cinese Huawei, dal 1° gennaio, scioglierà la divisione “Enterprise Business Group” di base in Russia, trasferendo 2.000 dipendenti negli uffici di altri paesi. Gli uffici presenti sul territorio russo, a Mosca come a San Pietroburgo, Nizhny Novgorod e Novosibirsk, continueranno a lavorare su progetti 5G, computer vision e di realtà virtuale e rimarranno operativi in attesa che la guerra finisca. La scelta di Huawei, scrive il quotidiano russo Kommersant, rientra nella necessità cinese di allinearsi alle sanzioni occidentali contro il Cremlino.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Così la Cina è diventata la migliore spalla della Russia

Today è in caricamento