Il presidente russo Vladimir Putin ha detto in un'intervista trasmessa ieri sera negli Usa che Mosca "per il momento" non ha in programma operazioni di terra in Siria, ma intensificherà il suo sostegno al regime di Bashar al-Assad. 

Il capo del Cremlino parlava alla trasmissione della Cbs "60 Minutes" alla vigilia dell'atteso discorso di oggi all'Assemblea generale dell'Onu, in cui prenderà le difese del rais di Damasco. 

Mosca ha rafforzato al sua presenza militare in Siria, schierando carri armati e aerei da combattimento, mentre si moltiplicano le voci che sia pronta a colpire i jihadisti dell'Isis o altri gruppi ribelli. 

Ma Putin ha detto che non è così, almeno per il momento. "La Russia non parteciperà operazioni che prevedono il coinvolgimento delle sue truppe in Siria o in altri Stati. O almeno al momento non l'abbiamo in programma" ha detto alla Cbs attraverso un traduttore. "Ma stiamo pensando di intensificare il nostro lavoro con il presidente Assad e con i nostri partner in altri Paesi" ha aggiunto. 

FONTI USA: UNA BASE MILITARE RUSSA IN SIRIA

LA DIFESA DI ASSAD - Putin ha anche replicato alle accuse che Assad usi tattiche brutali contro il suo oppositori, come l'uso indiscriminato di barili bomba sui civile, spingendo i siriani a passare all'opposizione. "Parlando il linguaggio professionale dei servizi di intelligence posso dirvi che questo genere di valutazione è una 'misura attiva' dei nemici di Assad" ha detto l'ex ufficiale del Kgb. "E' propaganda antisiriana". 

I JIHADISTI RUSSI - Putin ha aggiunto che ci sono circa duemila volontari provenienti dalla Russia e dalle ex repubbliche sovietiche che combattono tra le file dei jihadisti in Siria e che il suo governo vuole impedirne il rientro in patria.