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Venerdì, 29 Marzo 2024

Anche i russi ammettono che va male, anzi malissimo

La guerra in Ucraina non sta andando come previsto dal Cremlino. Tutto ciò da settimane è evidente agli occhi occidentali; ma ora anche in Russia se ne stanno rendendo conto. Tre esempi significativi delle ultime ore.

1) Alla tv di Stato l'ex colonnello Mikhail Khodarenok fa un'analisi incredibilmente obiettiva sulla situazione militare e l'impossibilità per la Russia di vincere. Questo il suo passaggio più significativo: "Talvolta si ritiene che forze armate professionali siano più efficienti, ma gli ucraini stanno dimostrando che la professionalità è anche la difesa della patria. Per questo la guerra non sta andando bene per noi e peggiorerà quando all’Ucraina arriveranno armi più sofisticate".

Khordarenok aveva già scritto un articolo il 2 febbraio sulla Nezavisimaja Gazeta , tre settimane prima dell'invasione e che oggi appare come profetico, nel quale metteva in guardia la Russia dicendo che un "conflitto armato con l'Ucraina non è  nell'interesse nazionale". Con un'analisi sulle tattiche e sulla strategia spiegava come una conquista del paese in poche ore o in pochi giorni sarebbe stata impossibile, anche perché a differenza di quanto pensavano i politici russi -cioè che nessuno in Ucraina avrebbe difeso il governo- crederlo significa avere "una totale ignoranza della situazione politico-militare e dell'umore delle grandi masse popolari in Ucraina. Inoltre, il grado di odio (che, come sapete, è il carburante più efficace per la lotta armata) nella vicina repubblica nei confronti di Mosca è francamente sottovalutato. Nessuno in Ucraina andrà incontro l'esercito russo con pane, sale e fiori".

2) Sul suo canale Telegram l'ex comandante delle forze separatiste del Donbass, ex colonnello del FSB russo, un oscuro personaggio che risponde allo pseudonimo Igor Strelkov, ha detto chiaramente che quella che sta avvenendo in Donbass è una disfatta e che senza una mobilitazione generale non sarà possibile sconfiggere l'Ucraina.

3) Dopo il disastro del tentato attraversamento del fiume Severskij Donec nei pressi di Belogorovka, nel quale l'artiglieria ucraina ha distrutto un intero battaglione russo, il soldato blogger russo molto seguito Vladlen Tatarskij ha senza mezzi termini criticato le antiquate tattiche russe rispetto a quelle più moderne applicate dagli ucraini, dicendo che finché i responsabili che hanno mandato a morire i soldati russi come carne da cannone non saranno puniti l'esercito russo non potrà mai migliorare.

Questi post poi sono stati rilanciati sui diversi canali Telegram russi con milioni di visualizzazioni. Qualcuno dice che anche al Cremlino finalmente Putin si stia rendendo conto che la Russia non sta vincendo, che vuol dire che sta perdendo considerate le loro premesse. Putin sta perdendo sul terreno, ma comunque non manca di colpire e distruggere obiettivi civili nelle città ucraine con continui lanci missilistici, perché l'odio per l'Ucraina è così grande che se non può essere sconfitta deve quantomeno subire una punizione collettiva per non aver voluto accettare di sottomettersi alla Grande Madre Russia.

Se la Russia vuole raggiungere gli obiettivi minimi, cioè conquistare tutto il Donbass, nei confini amministrativi di Lugansk e Doneck, e tenere il ponte di terra con la Crimea, dovrebbe davvero lanciare una mobilitazione generale e pensare a una lunga guerra. Per il momento il regime di Putin non pare intenzionato anche perché alle prime avvisaglie sono stati presi a molotov una decina di centri di reclutamento in Russia. Stanno ovviando con i mercenari e nuovi 'volontari', ma non sono per ora numeri sufficienti a ribaltare la situazione: la Russia, ancora una volta come nel caso dell'offensiva su Kiev e Kharkiv, avrebbe raggiungo quello che von Clausewitz chiamava "Kulminationspunkt", cioè il punto culmine, il momento in cui non è più possibile spingere oltre per problemi logistici, mancanze di forze o strenua resistenza.

Nelle immagini sottostanti, le schermate Telegram che parlano dei problemi russi sul campo

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