"I russi abbandonano i cadaveri dei soldati per non pagare il risarcimento alle famiglie"

L'Ucraina accusa la Russia di abbandonare i corpi dei suoi soldati morti in guerra per evitare di pagare un risarcimento alle loro famiglie. In un'intervista all'Irish Time, il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko sostiene che i russi "non prelevano i cadaveri dal campo di battaglia perché secondo la loro legislazione la famiglia di ogni soldato morto riceve sette milioni di rubli. Niente invece se risulta scomparso: nessun corpo significa niente soldi".

Secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax, a marzo il presidente Vladimir Putin ha dichiarato al Consiglio di sicurezza russo che le famiglie dei militari uccisi nella cosiddetta "operazione militare speciale" in Ucraina avrebbero ricevuto un pagamento forfettario di 7,421 milioni di rubli (circa 121.000 euro) più un compenso mensile.

Dall'inizio della guerra in Ucraina la Russia ha perso quasi 40 mila soldati, secondo il presidente ucraino Volodymir Zelensky.  "Per quattro mesi lo Stato russo non ha fornito ai suoi cittadini alcuna informazione, nemmeno censurata, sulle perdite del suo contingente di occupazione - ha detto ieri sera Zelensky nel suo consueto videomessaggio - Tuttavia questo numero è già a quasi 40.000: tante sono le persone che l'esercito russo ha perso dal 24 febbraio. E altre decine di migliaia sono state ferite e mutilate".

Non si intravedono veri negoziati

Dopo 5 mesi di guerra, non intravedono spiragli di pace. Le ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov secondo cui la Russia è pronta a negoziare sarebbero solo uno stratagemma per fermare la controffensiva dell'Ucraina, sempre secondo il portavoce del ministero degli Esteri ucraino. "Capiscono che l'Ucraina sta preparando una controffensiva nel sud e vogliono creare l'impressione che sia Kiev a non essere disposta a negoziare", ha detto Nikolenko all'Irish Time. "Lo fanno per guadagnare più tempo, per inscenare falsi referendum e assorbire territori - continua il portavoce del ministero degli Esteri ucraino -. Non vediamo alcuna volontà da parte loro di negoziare. Stanno ancora bombardando le città ucraine. Stanno ancora violando accordi, come quello sul grano. Dicono una cosa pubblicamente, ma ne fanno altre sul campo di battaglia".

Le forze russe ieri hanno preso il controllo della seconda centrale elettrica più grande dell'Ucraina. Lo ha confermato il governo di Kiev, dopo l'annuncio di Mosca. Le truppe filorusse "hanno ottenuto un piccolo vantaggio tattico: hanno conquistato" la centrale a carbone di "Vuhlehirsk", ha detto il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych.

La campagna ucraina per riconquistare la regione occupata di Kherson sta "avanzando rapidamente", affermano fonti militari occidentali riportate dalla Bbc. Un ponte chiave nella città di Kherson è stato chiuso dopo essere stato danneggiato dai missili ucraini a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti. Questo significa che migliaia di truppe russe ora rischiano di essere tagliate fuori dal resto del territorio occupato. Situata strategicamente a ovest del fiume Dnipro, la città di Kherson fu la prima in guerra a cadere in mano alle forze di Mosca.

Martedì, le forze ucraine hanno sparato contro il ponte Antonivskiy utilizzando un sistema missilistico di artiglieria Himars, che secondo fonti militari occidentali ha lasciato il valico "completamente inutilizzabile". Fonti militari hanno dichiarato che la perdita di questa città chiave "minaccerebbe gravemente i tentativi della Russia di dipingere l'occupazione come un successo". Mosca sta ora "spostando il numero massimo di truppe nella direzione di Kherson", ha detto mercoledì sera Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale ucraino.

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