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Sabato, 20 Aprile 2024
Si placano i venti di guerra

Il peso del gas nella crisi Russia-Ucraina

Biden: "Un eventuale attacco bloccherebbe l'operatività del gasdotto Nord Stream 2". Perché la questione non è marginale. "L'Ue è pronta a fare a meno del gas russo", assicura von der Leyen. Mosca ha annunciato il ritiro di unità militari dopo le manovre in Crimea

Il parziale ritiro delle truppe è un primo segnale. Non decisivo però. Vladimir Putin ha detto martedì che la Russia non vuole la guerra. "Se la Russia attaccherà sarà una guerra senza ragione, il costo umano per l'Ucraina sarà immenso. E anche il costo strategico per la Russia sarà immenso". Lo ha detto Joe Biden nel discorso alla Casa Bianca, sottolineando che "il mondo non dimenticherà che la Russia ha morte e distruzione senza senso". "Invadere l'Ucraina sarà come ferirsi da sola - ha detto ancora parlando della Russia - gli Usa e i nostri alleati risponderanno in modo deciso ed unito". Gli Stati Uniti, inoltre, non "hanno ancora verificato" se la Russia abbia avviato il ritiro delle truppe dal confine. "L'invasione dell'Ucraina rimane una possibilità distinta".

Mercoledì Mosca ha annunciato il ritorno di unità militari dopo manovre in Crimea. "Unità del distretto militare meridionale, conclusa la partecipazione a esercitazioni tattiche nella penisola di Crimea, si spostano verso i loro punti di stanza permanenti", ha annunciato il ministero della Difesa russo.

C'è ancora molto spazio per la diplomazia

Biden, che nel suo discorso si è rivolto direttamente anche ai cittadini russi dicendo che "non siamo vostri nemici, non stiamo minacciando la Russia", ha ricordato che gli Stati Uniti e gli alleati sono pronti ad adottare sanzioni durissime "che non abbiamo adottato ai tempi della Crimea". Ed ha ribadito che un eventuale attacco bloccherebbe l'operatività del gasdotto Nord Stream 2, che dovrebbe portare gas russo in Germania. "Non sacrifichiamo principi, ma c'è ancora molto spazio per la diplomazia", ha affermato Biden ricordando che da "settimane siamo impegnati no stop per la diplomazia". Il presidente americano ha ricordato il suo ultimo colloquio nel fine settimana con Vladimir Putin per dare "alla diplomazia tutte le possibilità di avere successo".

La diretta

Biden ha anche evidenziato che gli Stati Uniti hanno messo "sul tavolo idee concrete per la sicurezza in Europa, misure che si possono applicare sia alla Nato che alla Russia e che possono far avanzare la sicurezza comune". "Il ministro della Difesa russoha riportato che alcune unità militari hanno lasciato le loro posizioni nei pressi dell'Ucraina, questo sarebbe una cosa buona ma non l'abbiamo ancora verificata - ha detto Biden - non abbiamo ancora verificato che le unità russe stanno tornando nelle loro basi, invece i nostri analisti indicano che rimangono ancora in una posizione di minaccia. E il fatto che rimane in questo momento è che la Russia abbia oltre 150mila truppe intorno all'Ucraina - ha concluso - e l'invasione rimane una distinta possibilità".

Cosa vuole davvero Vladimir Putin

Il gasdotto Nord Stream 2

Qual è il peso del gas sul possibile conflitto. Il gasdotto Nord Stream 2, lungo 750 miglia, è stato completato a settembre ma non ha ancora ricevuto la certificazione finale dalle autorità di regolamentazione tedesche. Quando sarà operativo, aumenterebbe le consegne di gas direttamente dalla Russia alla Germania. Gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'Ucraina e diversi paesi dell'UE si sono opposti al gasdotto da quando è stato annunciato nel 2015, avvertendo che il progetto aumenterebbe l'influenza di Mosca in Europa.

Scholz ha detto che la Germania è pronta ad agire insieme agli Stati Uniti. Alla domanda specifica se la Germania fosse pronta a staccare la spina al gasdotto, il cancelliere ha detto "siamo assolutamente uniti".

Nord Stream 2 potrebbe fornire 55 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Si tratta di oltre il 50% del consumo annuale della Germania e potrebbe valere fino a 15 miliardi di dollari per Gazprom, la società statale russa che controlla l'oleodotto, in base al suo prezzo medio all'esportazione nel 2021. L'energia è una questione politica importante nell'Europa centrale e orientale, dove le forniture di gas dalla Russia svolgono un ruolo essenziale nella produzione di energia e nel riscaldamento domestico. I prezzi del gas naturale sono già vicini ai massimi storici in Europa e un conflitto in Ucraina potrebbe portare a prezzi più alti per i consumatori.

In quanto principale cliente di gas della Russia, la Germania ha cercato di tenere il Nord Stream 2 fuori dalla politica globale. Ma la questione è diventata inevitabile dopo che la Russia ha accumulato oltre 100.000 soldati vicino al confine con l'Ucraina. 

Le controversie sui prezzi dell'energia hanno interferito nella relazioni tra Russia e Ucraina sin dal crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, con la Russia che ha tagliato le forniture di gas al suo vicino in diverse occasioni. La Russia, come ricorda la Cnn, negli ultimi mesi ha negato di usare l'energia per fare pressione sull'Europa, ma l'Agenzia internazionale per l'energia ha  accusato Mosca  di aver contribuito all'attuale crisi del gas europea fornendone meno di quanto potrebbe. Nord Stream 2 potrebbe portare a cambiare gli equilibri di potere in Europa quando si tratta di energia. Al momento, la Russia ha bisogno dell'Ucraina, perché una grande quantità di gas che vende all'Europa fluisce nel resto del continente attraverso il Paese. Nord Stream 2 potrebbe fornire 55 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Si tratta di oltre il 50% del consumo annuale della Germania e potrebbe valere fino a 15 miliardi di dollari per Gazprom, la società statale russa che controlla l'oleodotto.

La costruzione di nuovi gasdotti e impianti di liquefazione del gas richiede anni. E il reindirizzamento di grandi volumi di combustibili fossili in un momento in cui il mercato globale e le reti di trasporto sono già tese richiederebbe la cooperazione dei principali esportatori di gas come il Qatar, che potrebbe non avere molto spazio di manovra. Nikos Tsafos, un esperto di energia presso il Center for Strategic and International Studies, ha detto alla CNN Business che piccole interruzioni dell'approvvigionamento piegherebbero ma non interromperebbero il sistema. Uno scenario peggiore è invece quello in cui il gas russo scompare completamente.

"Un taglio ai flussi di gas attraverso l'Ucraina è doloroso ma gestibile", ha detto Tsafos. "Un taglio totale delle esportazioni di energia russe sarebbe catastrofico. Non c'è modo per l'Europa di sostituire quei volumi in modo significativo".

"L'Ue è pronta a fare a meno del gas russo"

L'Ue è pronta a fare a meno del gas russo, se sarà necessario, in caso di ulteriori aggressioni all'Ucraina da parte della Russia. Lo ha affermato oggi a Strasburgo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Von der Leyen ha dato anche alcuni ulteriori dettagli sulle sanzioni a cui l'Ue si sta preparando contro la Russia, nel caso in cui non si riuscisse a risolvere la crisi per via diplomatica, come comunque sperano gli europei e la Nato.

"In caso di aggressione russa, la reazione dell'Europa sarà rapida e decisa. Non stiamo parlando solo di congelamento di beni e divieto di viaggio per i cittadini russi. L'interesse strategico della Russia è diversificare la sua economia e colmare le sue attuali lacune. Ma per questo - ha spiegato von der Leyen - i russi hanno bisogno di tecnologie in cui noi abbiamo una leadership globale. Componenti high-tech per i quali la Russia dipende quasi interamente da noi. Le nostre sanzioni possono mordere molto duramente e il Cremlino lo sa bene".

"Siamo anche pronti - ha avvertito ancora la presidente della Commissione - nel caso in cui la leadership russa decidesse di trasformare in un'arma la questione energetica. In un momento di forte domanda, Gazprom sta limitando le sue forniture di gas all'Europa. Lo stoccaggio di gas è al suo livello minimo da 10 anni, e non vengono effettuate vendite sul mercato spot. Questo comportamento ha già danneggiato la credibilità della Russia come fornitore di energia affidabile". "Attualmente - ha riferito von der Leyen - siamo in trattative con un certo numero di paesi che sono pronti ad aumentare le loro esportazioni di gas naturale liquefatto verso l'Ue. Ciò ha portato a gennaio a forniture record: più di 120 navi hanno consegnato 10 miliardi di metri cubi di Gnl. Inoltre, dall'annessione della Crimea, abbiamo aumentato il numero di terminali per il Gnl. Abbiamo rafforzato la nostra rete paneuropea di gasdotti e di interconnessione elettrica. E l'aspetto positivo - ha precisato - è che questi investimenti nelle infrastrutture saranno in futuro la spina dorsale della fornitura di idrogeno verde" per i paesi dell'Ue.

"Nelle ultime settimane - ha rilevato la presidente della Commissione - abbiamo esaminato tutti i possibili scenari crisi nel caso in cui la Russia decidesse di interrompere parzialmente o completamente le forniture di gas all'Ue. E posso dire - ha assicurato - che i nostri modelli mostrano che ora siamo piuttosto al sicuro in questo inverno. Inoltre, abbiamo anche sviluppato con gli Stati membri una nuova serie di misure di emergenza, che potremmo attivare in caso di interruzioni complete". "Ma una delle lezioni che possiamo già trarre da questa crisi - ha osservato von der Leyen - è che dobbiamo diversificare le nostre fonti energetiche, sbarazzarci della dipendenza dal gas russo e investire pesantemente nelle fonti di energia rinnovabile", che "sono pulite, autoctone e positive per il Pianeta e per la nostra indipendenza".

"Questa - ha ricordato la presidente della Commissione - è una crisi che è stata creata da Mosca. Non abbiamo scelto noi il confronto, ma ci siamo preparati. Ora - ha sottolineato - abbiamo due distinte possibilità di futuro davanti a noi. In una, il Cremlino decide di fare la guerra all'Ucraina, con enormi costi umani, qualcosa che pensavamo fosse rimasto confinato alle tragedie del ventesimo secolo. Le nostre relazioni con Mosca sarebbero gravemente danneggiate: avrebbero inizio dure sanzioni, con terribili conseguenze sull'economia russa e sulla sua prospettiva di modernizzazione". "Ma - ha continuato von der Leyen - un altro futuro è possibile: un futuro in cui Russia ed Europa cooperano sui loro interessi comuni, in cui i paesi liberi lavorano insieme in pace. Un futuro di prosperità, costruito sul rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall'architettura della sicurezza europea sin dall'Atto finale di Helsinki. Questa è la mia aspirazione. E sono sicura che anche il popolo russo condivida questa aspirazione". "Ora spetta al Cremlino decidere. Qualunque sia il percorso che deciderà di intraprendere, noi resteremo fermi sulle nostre posizioni. L'Europa - ha concluso la presidente della Commissione - sarà unita, dalla parte dell'Ucraina, dalla parte della pace, dalla parte dei cittadini europei".

Scholz: "La sicurezza dell’Europa può essere costruita solo con la Russia"

"La sicurezza dell’Europa può essere costruita solo con la Russia, non contro la Russia". Con questo riconoscimento dell’importanza della Russia per l’Europa, nella conferenza stampa a Mosca, il cancelliere Olaf Scholz ha teso ieri la mano al presidente Vladimir Putin. Perseguendo fino in fondo l’obiettivo di mantenere aperto il "dialogo" per la ricerca di una "soluzione diplomatica e pacifica" alla crisi ucraina, per risolvere il conflitto "usando tutte le opzioni e non lasciando nulla di intentato". Scholz, alla sua prima visita in Russia in veste di cancelliere, è riuscito a rafforzare il messaggio di pace, quello al quale più tiene la Germania: "È impensabile che in Europa ci sia una guerra", ha esplicitato che "è dovere di tutti noi capi di Stato e di governo, è nostra responsabilità evitare l’escalation fino alla guerra".

E' ancora lunga però la lista dei conflitti irrisolti, con la grande distanza delle posizioni simboleggiata ancora una volta dal lungo tavolo dell’incontro: dal “sogno” dell’Ucraina di ingresso nella Nato alle repubbliche ucraine separatiste filo-russe, dalle richieste di Putin che per Mosca non sono soddisfatte al futuro di Nord Stream 1 e Nord Stream2. Ieri il primo ministro britannico Boris Johnson ha twittato che c'erano "segnali contrastanti" provenienti dalla Russia, perché l'intelligence britannica ha mostrato che gli ospedali da campo russi erano in costruzione vicino al confine, il che potrebbe "essere interpretato solo come una preparazione per un'invasione".

Quanto è alto oggi il rischio di invasione?

La Russia è irremovibile sul fatto che non ha in programma di attaccare l'Ucraina e il capo dell'intelligence Sergei Naryshkin ha condannato "menzogne ​​pericolose" diffuse dagli Stati Uniti e dalle capitali occidentali. Ma la minaccia viene presa sul serio perché la Russia ha invaso l'Ucraina nel 2014 e si è impossessata di una parte suo territorio.

Il segretario generale della Nato ha avvertito che il rischio di un conflitto è molto reale. Gli Usa affermano che un'invasione russa potrebbe verificarsi da un giorno all'altro. Si stima che circa 100.000 soldati russi siano ancora schierati vicino ai confini dell'Ucraina e che altri 30.000 siano impegnati in esercitazioni in Bielorussia, vicino ai suoi 1000 km di confine con l'Ucraina. Le esercitazioni su quel fronte dovrebbero concludersi il 20 febbraio.

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