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Venerdì, 29 Marzo 2024
Guerra ed economia / Ucraina

Verso nuove sanzioni alla Russia: il nodo del gas e le mosse di Mosca

L'Ucraina chiede con insistenza che scatti l'embargo del petrolio, scelta non facile per via della dipendenza di molti Paesi dalle importazioni. La Banca centrale russa pianifica un'azione legale per difendersi

Il tema delle sanzioni alla Russia da parte dell'Occidente ancora sul tavolo. Da un lato Kiev chiede che siano ulteriormente intensificate, dall'altro Mosca ammette le difficoltà e annuncia contromosse.

"Ho parlato con la mia controparte maltese (il ministro degli Esteri, Ian Borg, ndr). Grato a Malta per aver sostenuto cinque i precedenti round di sanzioni dell'Ue contro la Russia. Ho sottolineato che il sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue deve necessariamente includere un embargo petrolifero alla Russia". Scrive in un tweet il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

Guerra Russia-Ucraina: le ultime notizie

Finora i vari pacchetti di sanzioni che hanno colpito l’economia e la finanza russa non hanno toccato le importazioni di gas e petrolio, da cui diversi Paesi europei (Italia in testa) sono fortemente dipendenti. “Penso che prima o poi saranno necessarie anche misure sul petrolio e persino sul gas”, aveva dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nei giorni scorsi. Il problerma della dipendenza energetica dalla Russia continua però a essere un pesante freno perché il problema è poi il "peso" delle sanzioni per gli stessi Paesi che le decidono. 

Intanto la Russia sembra accusare il colpo  La Banca centrale russa pianifica un'azione legale contro le sanzioni imposte dalla comunità occidentale in seguito alla guerra in Ucraina. Il governatore della Banca centrale russa Elvira Nabiullina, ha ammesso che "le riserve non sono infinite" e che per questo "è necessario trasformare l'economia".

Nabiullina ha spiegato che le sanzioni hanno colpito principalmente il mercato finanziario, "ma ora cominceranno a colpire sempre più l'economia". Le aziende russe dovranno adattarsi perché, ha aggiunto, "i problemi principali riguarderanno le restrizioni sulle importazioni e alla logistica del commercio estero". Inoltre "i produttori russi dovranno cercare nuovi partner, una nuova logistica o passare alla produzione di prodotti delle generazioni precedenti", ma "per tutto questo ci vorrà tempo".  

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