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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il rapporto teso

Usa e Russia tornano a parlarsi per uno scambio di prigionieri

L’auspicio che ha guidato la conversazione è quello di normalizzare le relazioni bilaterali

Dopo giorni passati a farsi rincorrere, il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha finalmente sentito telefonicamente il suo omologo Usa Antony Blinken. Oggi 29 luglio i due hanno avuto la loro prima conversazione telefonica dall'inizio del conflitto, per discutere della crisi del grano e della situazione dei cittadini statunitensi detenuti in Russia.

L’auspicio che ha guidato la conversazione è quello di normalizzare le relazioni bilaterali. Lavrov ha suggerito a Blinken di tornare a "un dialogo professionale, senza speculazioni, alla modalità della diplomazia tranquilla". 

"Non posso darvi una valutazione se penso che le cose siano più o meno probabili" dopo il colloquio, ha ammesso il capo della diplomazia di Washington, osservando che era importante che Lavrov ascoltasse da lui direttamente le questioni. "Ho sollevato con lui quello che avevo detto che avrei sollevato", ha continuato Blinken, in un riferimento ai temi da lui anticipati, dall'export di grano allo scambio di prigionieri all'annessione dei territori occupati. 

Lo scambio dei prigionieri

Il tema dei negoziati sullo scambio dei rispettivi detenuti è stato quindi al centro del colloquio telefonico. Sebbene le condizioni siano dettate dai ministeri competenti di entrambi i paesi, non c'è ancora un risultato concreto su un possibile scambio del trafficante d'armi russo per i due cittadini americani detenuti in Russia. Gli Stati Uniti hanno proposto a Mosca uno scambio di prigionieri per liberare la cestista Brittney Griner, arrestata a febbraio all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca con l’accusa di contrabbando di droga, e l’ex marine Paul Whelan, arrestato per spionaggio in Russia nel 2018.

In cambio gli Usa dovrebbero liberare un cittadino russo, Viktor Bout, uno dei principali trafficanti d’armi del mondo, detenuto nella prigione di Marion, Illinois, dove sta scontando una pena di 25 anni. Blinken avrebbe esercitato pressioni su Lavrov per consentire lo scambio di prigionieri. Per il responsabile della diplomazia del Cremlino è però un nulla di fatto. Lavrov ha invitato il suo omologo ad evitare "speculazioni" su un possibile scambio di detenuti fra Washington e Mosca. L’imperativo russo è semplice: su questo tema bisogna tornare ad una diplomazia riservata dietro le quinte.

Le accuse incrociate sulla guerra in Ucraina

I responsabili degli Affari Esteri delle due superpotenze hanno poi concentrato il loro dialogo sulla guerra in Ucraina. "Il mondo non riconoscerà le annessioni di territori ucraini alla Russia”, è il monito del segretario di Stato americano al russo  Lavrov. In una conferenza stampa a Washington, Blinken ha detto che la comunità internazionale "imporrà significativi costi aggiuntivi se la Russia procederà con i suoi piani" di annessione.  Ha, poi, ricordato a Lavrov che il mondo si aspetta dalla Russia il rispetto degli impegni presi nell'ambito degli accordi firmati pochi giorni fa in Turchia, con la garanzia Onu, per lasciar partire le navi con grano e cereali ucraini fermo da mesi nei porti del Mar Nero. 

Nel rimbalzo di responsabilità e accuse, Lavrov ha ribadito la tesi, promossa da diverso tempo, che “la situazione della crisi alimentare globale è complicata dalle sanzioni statunitensi", aggiungendo che "le promesse degli Stati Uniti di fornire esenzioni appropriate per le forniture alimentari russe non sono ancora state realizzate". 

Il ministro russo sembra però non ascoltare l’appello del suo collega statunitense, tanto da aver ribadito nel corso della telefonata che "gli obiettivi dell'operazione militare speciale russa in Ucraina saranno raggiunti". La responsabilità è tutta statunitense, quindi. Lavrov ha ricordato che inondare con armi occidentali l'esercito ucraino "prolunga solo l'agonia del regime di Kiev, prolungando il conflitto e moltiplicando le vittime".

Le nuove sanzioni

Al di là degli auspici, la diplomazia tra i due paesi è soggetta alle interferenze negli affari interni. Gli Stati Uniti hanno infatti varato nuove misure contro due individui e quattro enti russi accusati di aver interferito nelle elezioni Usa. Ad annunciarlo è stato proprio Blinken, in una nota poco dopo la sua telefonata con il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

Il dialogo tra Mosca e Washington rimane resta aperto, ma non si sa per quanto tempo ancora. Il rapporto tra i due diplomatici è teso. A inizio luglio, a margine di una riunione del G20 che Lavrov aveva abbandonato prima della fine, Blinken avrebbe declinato una richiesta di colloquio avanzata dal ministro russo che, per tutta risposta, aveva detto alla stampa di “non voler correre dietro Washington”. 

Restano chiuse invece le trattative per lo scambio di prigionieri e per la fine della guerra in Ucraina.

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