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Martedì, 16 Aprile 2024
Calcio & Scandali

Scandalo Fifa, Blatter al contrattacco: "Contro di me una campagna d'odio"

Il presidente della Fifa rieletto per un quinto mandato: "Perdono tutti ma non dimentico. Sono sconvolto dalla accuse contro di me" Ma gli Stati Uniti: "Presto nuovi indagati"

Joseph Blatter, presidente della Fifa rieletto per un quinto mandato, ha denunciato la campagna di "odio" della Uefa, "proveniente non soltanto da una persona, ma da un'organizzazione che non ha compreso che nel 1998 io sono diventato presidente".

In un'intervista concessa all'emittente svizzera Rts, il numero uno del calcio mondiale - uscito per il momento indenne da un'inchiesta per corruzione disposta dalle autorità statunitensi e che ha portato a diversi arresti eccellenti - ha commentato la richiesta di dimissioni che gli è arrivata da Michel Platini in persona.

"Perdono tutti, ma non dimentico", il commento di Blatter all'atteggiamento del presidente della Uefa. Blatter si è detto inoltre "sconvolto" dalle accuse della giustizia americana. 

Riguardo all'iniziativa giudiziaria che ha portato all'arresto - mercoledì - di sette responsabili della Fifa a Zurigo, il 79enne svizzero è passato all'attacco. "Ci sono segni che non ingannano", ha detto, "Gli americani sono stati candidati all'organizzazione del Mondiale di calcio del 2022 e hanno perso (...) Se gli americani hanno a che fare con reati monetari o di diritto comune che riguardano cittadini nord o sudamericani, che li arrestino lì, ma non a Zurigo dove è in corso un congresso".

Poi un altro attacco: "Non dimentichiamo che loro (gli Stati Uniti) sono lo sponsor numero uno del Regno hashemita, quello del mio avversario (il principe giordano Ali, sconfitto ndr)". Riguardo ai futuri rapporti con l'Uefa, Blatter ha laconicamente ricordato che "noi non possiamo vivere senza la Uefa e l'Uefa non può vivere senza di noi".

Ma secondo il New York Times, i guai per Blatter sono solo all'inizio. Richard Weber, responsabile delle indagini penali per l’agenzia americana del fisco, si è detto "abbastanza convinto" che ci saranno altre incriminazioni nell’ambito dell’inchiesta penale di corruzione nella Fifa. Weber non ha tuttavia indicato i nomi degli altri dirigenti Fifa coinvolti, e se tra questi ci possa essere anche il neoeletto presidente Blatter.

Ma non è tutto. Secondo Repubblica, infatti, l'indagine parallela della magistratura svizzera potrebbe arrivare al nipote Philippe Blatter. Tutto è cominciato nel 2001 - riporta il quotidiano di Ezio Mauro - con il fallimento della Isl, società svizzera leader del marketing sportivo che aveva i diritti dei mondiali di calcio del 2002 e del 2006, partner storico di Cio e Fifa, con una certa inclinazione a pagare tangenti alla Fifa e distrarre fondi.

Un sistema che, secondo l'indiscrezione di Repubblica, sarebbe stato replicato e avrebbe fatto la fortuna di Infront, società leader nel mondo dei diritti tv, guidata dal 2005 proprio da Philippe Blatter. 

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