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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Spagna bloccata, è "huelga general"

Decine di migliaia di persone in piazza. Sindacati sulle barricate contro le misure anticrisi e la riforma del lavoro dei conservatori. E il consenso per Rajoy è in calo continuo

In Spagna è già caos e paralisi. In Spagna è sciopero generale contro la riforma del mercato del lavoro e l'austerity, imposte dal governo di centrodestra del premier Mariano Rajoy.

Lo sciopero generale cade proprio nei cento giorni di governo di Rajoy, mentre si moltiplicano nuovi timori sulla tenuta dei conti pubblici del paese iberico, colpito dalla recessione e con un tasso di disoccupazione altissimo (22,8%) e previsto in crescita a seguito delle riforme che facilitano i licenziamenti. 

I primi dati - Paralizzati letteralmente i trasporti pubblici. Chiuse la maggior parte delle industrie. Fin dalle prime ore della giornata sono scattati picchetti di sciopero praticamente in ogni settore lavorativo. Nelle principali città sono stati bloccati gli accessi ai mercati all'ingrosso "per bloccare anche il commercio" hanno spiegato i manifestanti "e non solo la produzione, e generalizzare così lo sciopero". Ed è qui, soprattutto a Bilbao, che si sono registrati alcuni incidenti. Secondo la stampa spagnola, 58 persone sono state fermate. 

Piazze piene in tutto il paese - Secondo i sindacati, oltre 200mila persone hanno riempito le strade della capitale. Almeno in 100mila sono scesi in piazza a Siviglia. Grandissime manifestazioni anche a Malaga e Barcelona dove la brigata mobile della polizia autonoma catalana, i "mossos de esquadra" hanno caricato i manifestanti nel centro della città.

Aeroporti nel caos - I primi dati parlano di ben 1240 dei 4500 voli previsti per oggi in Spagna cancellati.

Domani in Cdm manovra da 20 miliardi - E' la prima prova di forza sul fronte sociale per il governo conservatore di Mariano Rajoy che domani, in consiglio dei ministri, sarà chiamato ad approvare una seconda manovra da 20 miliardi di euro doopo quella di 15 miliardi approvata il 30 dicembre. Gli obiettivi: ridurre dall'8,5% del 2011 al 5,3% a fine anno il deficit pubblico. Come? "Tagliando la spesa pubblica, i servizi, praticamente tutto" denunciano i sindacati.

 

 

 

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