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Giovedì, 25 Aprile 2024
EGITTO / Egitto

S'infiamma l'Egitto, ma Morsi non cede

Sale a 16 il bilancio dei morti negli scontri avvenuti vicino all'Università del Cairo. Nonostante le proteste oceaniche e l'ultimatum dell'esercito, il presidente Mohamed Morsi non molla: "Non mi faccio dare ordini"

Sale a 16 il bilancio dei morti negli scontri avvenuti vicino all'Universita' del Cairo. Alcuni uomini non identificati hanno attaccato un gruppo di sostenitori del presidente egiziano Mohamed Morsi, secondo quanto annunciato dal ministero della Sanità. Lo scontro tra pro e anti-Morsi ha provocato anche 200 feriti. Massicce proteste si sono viste a piazza Tahrir, dinanzi il palazzo presidenziale di Ittihadiya e a quello di Qobba; e poi ancora ad Alessandria, in una serie di governatorati e nelle città di Suez e Port Said.

DIMISSIONI O GOLPE, EGITTO AL BIVIO -  Il presidente egiziano Mohamed Morsi oggi si dimette oppure sara' destituito dall'esercito: lo anticipa il quotidiano filo-governativo egiziano al-Ahram. La defenestrazione di Morsi, prosegue il quotidiano, schiudera' la strada alla tabella di marcia delineata dalle Forze Armate: un processo di transizione che dovrebbe durare tra i 9 e i 12 mesi e prevede la sospensione della Costituzione e la creazione di un consiglio presidenziale ad interim, composto da tre membro, presieduto dal presidente della Corte Costituzionale, Adli Mansour.

Scontri in Egitto © Infophoto

MORSI -  Ieri sera, in un discorso televisivo rivolto alla nazione, il presidente egiziano ha anche riaffermato la sua ''legittimita' costituzionale'' e invitato formalmente l'esercito a ritirare l'ultimatum: ''Non mi lascerò dare ordini, né dall'interno né dall'estero'', ha commentato via Twitter. Piu' tardi, alla tv di Stato, ha aggiunto: ''Sono il primo leader dell'Egitto eletto democraticamente e solo la legittimazione costituzionale garantisce che non ci sara' guerra civile''. Morsi ha poi ammesso ''di aver fatto degli errori'', ma di non avere ''altra opzione che l'eseguire le responsabilita' che gli sono state democraticamente attribuite: proteggero' la legittimita', il prezzo e' la mia stessa vita''.

E mentre si avvicina l'ultimatum delle 17 fissato dall'esercito perché il presidente trovi una risposta "alle richieste del popolo", gli alti comandi delle Forze Armate hanno fatto sapere che l'esercito é pronto a morire per difendere l'Egitto dai "terroristi, estremisti e sciocchi".

Alta tensione in Egitto, ultimatum a Morsi: "Vattene"

L'ESERCITO - "Giuriamo che sacrificheremo anche il nostro sangue per l'Egitto e la sua gente, per difenderla dai terroristi, dagli estremisti e dai pazzi". é quanto si legge sulla pagina Facebook del Consiglio Supremo delle Forze Armate egiziane (Scaf) egiziane, guidato dal ministro della Difesa e capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, generale Abdel Fattah al-Sisi. Ieri il generale al-Sisi aveva chiesto al presidente Mohamed Morsi di fare un passo indietro dopo giorni di proteste e violenze.

Egitto nel caos, Morsi: "Io non mi dimetto"

ULTIMATUM - Dall'inizio delle proteste contro il presidente, eletto lo scorso anno, il bilancio delle violenze in Egitto parla di almeno 30 morti e piu' di 1.400 feriti. Il presidente Morsi ha chiesto ai militari di ritirare l'ultimatum di ''48 ore'' lanciato due giorni fa alle forze politiche per trovare un'intesa e ''soddisfare tutte le richieste dei cittadini''. Morsi ha anche accusato il ''vecchio regime di non volere la democrazia''.

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