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Venerdì, 26 Aprile 2024
CRISI INTERNAZIONALE / Ucraina

Ucraina sull'orlo dell'abisso, scontri e morti nelle regioni orientali

Le vittime, almeno tre, sono ribelli filorussi. Da Mosca intanto Putin condanna l'uso della forza da parte di Kiev e rilancia la via diplomatica

Almeno tre persone sono state uccise e altre 13 sono rimaste ferite in scontri armati tra forze lealiste e filorussi nel sudest dell'Ucraina: lo ha annunciato il governo di Kiev, spiegando che ad avere la peggio sono stati gli "assalitori" filorussi.

Circa 300 filorussi hanno attaccato nella notte un'unità della guardia nazionale a Mariupol, nel sudest dell'Ucraina, ha riferito il ministro dell'Interno di Kiev, Arsen Avakov, su Facebook. L'attacco, proseguito fino alle prime ore del mattino, è stato respinto dalle forze lealiste, che non hanno subito perdite. Oltre 60 aggressori sono stati fermati e arrestati, ha confermato il ministro ucraino.

PUTIN CONDANNA L'USO DELLA FORZA CONTRO FILORUSSI

Il ricorso alla forza nei confronti della popolazione nell'Est ucraino è "un altro grave crimine commesso" dall'attuale governo di Kiev. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso della linea diretta con la nazione, un lungo botta e risposta con i suoi elettori per il quale sono giunte già oltre 2,5 milioni di domande in questa edizione.

"Molto importante oggi è pensare assieme come uscire dalla situazione, per un dialogo vero" ha detto Putin. "Bisogna parlare con le persone. Nell'Est parlano della federalizzazione, a Kiev della decentralizzazione", bisogna capire che cosa si intende con questo e dove porterà, secondo Putin perché "con i carri armati e con le armate non si risolve niente".

"Spero che si riesca a capire verso quale baratro si sta muovendo la gente oggi al potere a Kiev", ha detto il leader del Cremlino.

Ucraina, è "guerra" con i filorussi | Foto Infophoto

PUTIN PUNTA SUI COLLOQUI DI GINEVRA

Vladimir Putin ritiene "estremamente importanti" i colloqui di oggi a Ginevra tra Russia, Ue e Usa e rappresentanti di Kiev sulla crisi ucraina. "Spero che si arrivi a trovare un modo per uscire da questa situazione e trovare una soluzione, cosa possibile solo con il dialogo".

Putin ha sottolineato ripetutamente come sia non solo auspicabile, ma inevitabile percorre la via del dialogo con l'Ucraina. "Siamo ora spinti da diverse emozioni, ma se ci vogliamo bene, se c'è reciproco rispetto, allora dobbiamo trovare un modo per comprenderci mutualmente. E' più facile che questo accada in seno una famiglia piuttosto che nel quadro di uno stato. Ma sono sicuro che anche in termini di rapproti interstatali troveremo modo di capirci con l'Ucraina e non potremo mai dividerci veramente", ha affermato il leader del Cremlino.

Il presidente russo ha aggiunto di"sperare" di non aver bisogno di usare l'esercito in Ucraina. "Ricordo che il Consiglio della Federazione ha dato al presidente il diritto di utilizzare le forze armate in Ucraina" ha specificato. "Davvero spero che non dovrò esercitare questo diritto e che con i mezzi politici e diplomatici saremo in grado di risolvere tutto. O almeno i problemi più acuti di oggi giorno in Ucraina", ha detto Putin.

PUTIN DIFENDE AZIONE IN CRIMEA

Secondo Vladimir Putin il referendum in Crimea non venne preparato in anticipo, "tutto è venuto naturalmente", ma il voto è stato "condotto professionalmente".  Secondo il presidente russo non erano previste azioni militari o annessioni della Crimea, ma c'era una concreta e tangibile minaccia alla popolazione russa.

Referendum in Crimea: sì all'annessione alla Russia

NUOVI FRONTI DELLA CRISI

Il presidente russo Vladimir Putin è stato informato della richiesta della Transnistria per il riconoscimento della sua indipendenza. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Le date entro le quali la richiesta deve essere considerata non sono ancora note", ha detto Peskov in un'intervista alla tv russa.

La regione secessionista della Moldova, da sempre filorussa, autoproclamatasi repubblica sovrana nel 1990, ha chiesto a Mosca di riconoscere la sua indipendenza, con un voto del Consiglio supremo, sull'onda della crisi ucraina e della annessione della Crimea alla Russia.

USA PREPARANO NUOVE SANZIONI CONTRO MOSCA

Gli Stati Uniti sono impegnati "attivamente" nella preparazione di nuove sanzioni contro la Russia, minacciata da Barack Obama di "conseguenze" per il suo ruolo "destabilizzatore" in Ucraina. "Prepariamo attivamente nuove sanzioni", ha dichiarato ieri il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, alla vigilia di una riunione a Ginevra ritenuta cruciale per un'eventuale soluzione della crisi ucraina.

"Per quanto riguarda le sanzioni, il presidente è stato molto chiaro: se la Russia non approfitta di questa opportunità (di Ginevra, ndr) per una desescalation, i costi da pagare aumenteranno", ha affermato da parte sua un funzionario del dipartimento di Stato in viaggio per l'Europa con il capo della diplomazia di Washington, John Kerry.

"Ogni volta che la Russia prenderà delle misure destinate a destabilizzare l'Ucraina e a violare la sua sovranità, ci saranno delle conseguenze", ha ripetuto del resto Barack Obama alla Cbs.

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