Stop all'autodeterminazione di genere in Scozia, Londra pone il veto
La decisione del governo britannico rischia di aprire una battaglia legale con il Parlamento di Edimburgo. La premier scozzese Sturgeon: "Atto inconcepibile, indifendibile e vergognoso"
Il governo britannico ha deciso di bloccare una legge approvata dal parlamento scozzese che rendeva più semplice per le persone cambiare il proprio sesso legale. Il Parlamento di Edimburgo aveva approvato a dicembre una riforma che prevedeva un processo di auto-identificazione per il cambiamento di genere che avveniva con una semplice dichiarazione, eliminando la necessità di una diagnosi medica di disforia di genere e abbassando l'età minima da 18 a 16 anni per poter richiedere il cambiamento legale. La riforma era passata con 86 voti favorevoli e 39 contrari rendendo la Scozia la prima nazione del Regno Unito ad compiere un passo simile.
Ma ora questo passo è stato bloccato dal governo conservatore guidato da Rishi Sunak. È stato il Segretario di Stato alla Scozia, Alister Jack, ad invocare il potere di veto ed è la prima volta che tale potere viene invocato su una legge scozzese. Jack ha spiegato di essersi appellato alla Sezione 35 dello Scotland Act del 1998, che consente al governo britannico di vietare che un disegno di legge entri in vigore se Londra ritiene che abbia un effetto negativo su questioni per le quali il governo nazionale mantiene la giurisdizione finale. "Non ho preso questa decisione alla leggera", ha detto il Segretario di Stato, aggiungendo che la legge avrebbe avuto a suo avviso "un impatto significativo" sulle questioni relative alla parità in tutta la Gran Bretagna. "Ho concluso, quindi, che questa è la linea d'azione necessaria e corretta", ha aggiunto.
Alcune attiviste per i diritti delle donne avevano sostenuto che le modifiche potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza delle donne e delle ragazze, rendendo più facile per potenziali maschi aggressori l'accesso a spazi monosessuali come i bagni. Per i sostenitori del disegno di legge la riforma andava a vantaggio delle persone transgender e non rappresentava una minaccia per i diritti delle donne.
La premier scozzese, Nicola Sturgeon, ha accusato il governo britannico di "usare le persone trans come arma politica", definendo il veto un atto "inconcepibile, indifendibile e davvero vergognoso". Per la leader dello Scottish National Party non ci sono "motivi per contestare questa legislazione", e la decisione di bloccare la riforma con ogni probabilità scatenerà un'aspra battaglia legale tra Edimburgo e Londra. In Europa, la Danimarca è stato il primo Paese a concedere il diritto all'autodeterminazione di genere nel 2014. Riforme del genere sono state poi approvate in Irlanda, Belgio, Portogallo, Norvegia e recentemente in Svizzera. In Spagna una riforma in questo senso è stata approvata alla Camera e ora deve solo ricevere l'ok del Senato.