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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scozia

"Se vince il sì traslochiamo a Londra": l'annuncio shock della Royal Bank of Scotland

Lo ha confermato l'amministratore delegato: la storica banca scozzese andrà in Inghilterra se vincerà il sì al referendum per l'indipendenza. "Dobbiamo proteggerci dall'incertezza finanziaria"

Le polemiche erano scoppiate all'annuncio dell'istituzione del referendum. Sempre di più il 18 settembre 2014 sarà una giornata decisiva per la Scozia. Soprattutto se verranno confermati i risultati dei sondaggi. Un'eventuale vittoria dei sì all'indipendenza scozzese non avrebbe ripercussioni soltanto politiche, ma anche finanziarie. Così c'è chi ha deciso di prendere provvedimenti, onde evitare problemi: Ross McEwan, amministratore delegato della Royal Bank of Scotland ha confermato l'internzione del grupppo bancario di trasferirsi a Londra, in caso di vittoria dei sì.

Il gruppo fu fondato a Edimburgo nel 1727, a soli vent'anni dall'annessione della regione al Regno Unito. Nella lettera mandata ai suoi dipendenti Ewans precisa che la scelta sarebbe praticamente obbligata "di fronte alle incertezze e alle possibili implicazioni finanziarie derivanti da una vittoria del fronte indipendentista". Sarebbe però un trasferimento soltanto della sede legale, che non avrebbe ripercussioni sul piano occupazionale né sulle operazioni bancari. Insomma non dovrebbero esserci disagi per clienti e dipendenti.

Ewans non è l'unico: anche Lloyds Banking Group ha confermato la stessa intenzione. Invece Standard Life, gigante del settore pensionistico, ha detto di aver pianificato il trasferimento in Inghilterra di parte dell'attività, in modo da proteggere le clientela dalle ripercussioni finanziarie che l'indipendenza scozzese potrebbe avere.

La questione che pone Standard Life non è da sottovalutare: lo stesso Fondo monetario internazionale ha confermato tale incertezza post-secessione, attraverso le parole del suo portavoce William Murray:
 

C'è un processo politico in corso e non sarebbe appropriato commentarlo. Una separazione creerebbe una situazione di incertezza, soprattutto da un punto di vista monetario, finanziario e fiscale e tutto ciò potrebbe avere un impatto sull'economia britannica e scozzese.

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