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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La Francia chiude 22 scuole e più di cento classi a causa del Covid: troppi positivi

A tre giorni dalla riapertura. "Ogni giorno ci sono 250 sospetti di nuovi casi", ha detto il ministro dell'Educazione

In Francia sono stati registrati nelle ultime 24 ore più di 7000 nuovi casi mentre il numero di pazienti in rianimazione sta progressivamente aumentando per il terzo giorno consecutivo. Anche il tasso di positività dei test sta di nuovo aumentando, passando dal 4,3% di mercoledì al 4,4%. A far notizia in queste ore è la chiusura delle scuole, a soli tre giorni dalla riapertura avvenuta martedì scorso: troppi i casi di positività al Covid-19 registrati. 

Il ministro dell'Educazione francese Jean-Michel Blanquer ha annunciato su Europe 1 che 22 istituti scolastici (dieci nelle città sul territorio francese e dodici a La Réunion su un totale di 60mila scuole) e un centinaio di classi sono state chiuse a causa del Covid-19. Blanquer ha precisato che ogni giorno ci sono 250 sospetti di nuovi casi "legati spesso a fattori esterni alla scuola visto che la stragrande maggioranza è stata infettata prima del rientro in classe".

Il ministro francese ha ricordato che "il provvedimento di chiusura di una struttura scolastica scatta se ci sono più di tre casi di Covid". Per Blanquer questa prima settimana scolastica è stata "piuttosto buona. Malgrado la paura, sono rientrati tutti in classe e questo mi fa molto piacere". Nel caso dovessero moltiplicarsi le chiusure verrà avviato un protocollo per aiutare le famiglie: "Il mio obiettivo - ha detto - è quello di non perturbare il loro quotidiano".

Le tre strategie per riaprire le scuole in sicurezza

Anche in Italia, in ordine sparso, le scuole riapriranno dopo la chiusura nei mesi dell'emergenza coronavirus. Ma cosa possono fare in concreto gli istituti per riaprire in sicurezza? A rispondere, in un editoriale sulla rivista scientifica "Science", sono tre studiosi dell'University of Pennsylvania, che suggeriscono tre strategie di mitigazione mirate. Eccole: in primis, ridurre al minimo l'ingresso del virus nelle scuole, grazie a un'attenta sorveglianza dei sintomi e riaprendo gli istituti solo se la trasmissione a livello locale è sotto controllo (tradotto in numeri: meno di 50 nuovi casi in sette giorni per 100mila abitanti). E poi adottare nelle scuole distanziamento sociale, mascherine, igiene accurata dei locali e delle mani, ventilazione e lasciando a casa i soggetti con sintomi minimi. Infine limitare il tempo in cui le stanze sono occupate ed evitare attività come canto e gli sport che prevedono una vicinanza eccessiva.

Come ridurre al minimo i possibili focolai nelle scuole

I grandi focolai nelle scuole, scrivono gli autori, possono essere ridotti al minimo limitando la trasmissione secondaria al minor numero possibile di persone. Le coorti che rimangono relativamente isolate l'una dall'altra possono ridurre il contatto da persona a persona e possono facilitare il tracciamento dei contatti se si verificano focolai. La diagnosi precoce di individui infetti attraverso la sorveglianza dei sintomi e i test diagnostici può limitare le misure di quarantena ai gruppi colpiti, piuttosto che dover chiudere l'intera scuola, scrivono gli esperti.

Da queste tre strategie è possibile sviluppare un approccio stratificato alla mitigazione del rischio nelle scuole in cui si combinano misure con efficacia parziale per ridurre la probabilità che bambini, insegnanti, personale e familiari si ammalino di Covid-19. "Più basso è il tasso di infezione nella comunità, meno rigorose dovranno essere le altre misure di mitigazione del rischio", concludono gli studiosi.
 

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