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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bruxelles, un secondo uomo accompagnava il kamikaze della metro

E' stato intercettato dalle telecamere di sorveglianza: nelle immagini trasporta una grossa borsa. L'identità è ancora sconosciuta e non si sa se sia morto nell'attentato o se sia anche lui in fuga

Un secondo uomo si trovava con Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles, causando la morte di 20 persone. Lo riferisce la radio belga Rtbf. E' stato intercettato dalle telecamere di sorveglianza: nelle immagini trasporta una grossa borsa. L'identità è ancora sconosciuta e non si sa se sia morto nell'attentato o se sia anche lui in fuga.

"CRIMINALE COMUNE" - Intanto è appurato che Ibrahim El Bakraoui, identificato come uno dei due kamikaze all'aeroporto di Bruxelles, non venne estradato dalla Turchia in Belgio, ma in Olanda. E' quanto ha precisato il ministro della Giustizia belga, Koen Geens, replicando alle dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. "Uno di coloro che hanno partecipato agli attacchi di Bruxelles era stato arrestato nel giugno del 2015 a Gaziantep, ed espulso il 14 luglio, dopo aver informato l'ambasciata belga", ha spiegato Erdogan in conferenza stampa, precisando anche che le autorità di Bruxelles non avevano confermato i legami dell'uomo con i jihadisti "malgrado i nostri avvertimenti". Il ministro belga ha sottolineato che "allora non era noto per terrorismo, ma era un criminale comune in libertà condizionata".V

IL TESTAMENTO - Gli investigatori, nel corso di un controllo a Schaerbeek, hanno trovato un pc in un cestino della spazzatura non lontano dal covo dei terroristi. All'interno è stato trovato un file audio registrato nel quale i due fratelli kamikaze Khalid e Ibrahim Bakraoui annunciano di voler agire "per vendicare l'arresto di Salah Abdeslam, il 18 marzo, e la morte di Mohammed Belkaid" qualche giorno prima nell'operazione a Forest. "Non sono più sicuro, mi cercano dappertutto. Devo fare in fretta", sono alcune delle frasi che avrebbe pronunciato Ibrahim al Bakraoui prima di partire per la missione suicida. Poi avrebbe aggiunto: "Non voglio finire in carcere con quello là", riferendosi forse a Salah Abdeslam. 

Bruxelles, le prime pagine dei giornali di tutto il mondo

PIU' DI 300 FERITI - E' di 31 morti e più di 300 feriti l'ultimo bilancio, sempre provvisorio, delle vittime degli attentati di due giorni fa a Bruxelles. Al momento sono circa 150 i feriti ancora ricoverati, tra cui 61 in terapia intensiva. I feriti sono di oltre 40 nazionalità diverse. "Per quanto riguarda i feriti gravi - si legge nel comunicato citato dall'emittente RTBF - si tratta nella maggior parte dei casi di ustioni, a volte accompagnate da ferite di guerra come lesioni dovute a una potente esplosione e alla penetrazione di frammenti metallici".

Bombe a Bruxelles nel 2016

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