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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mistero / Russia

Il giallo dei due fedelissimi di Putin (quasi) scomparsi: hanno i codici nucleari

Che fine hanno fatto Sergei Shoigu, ministro della difesa, e Valery Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze armate russe?

Sergei Shoigu e Valery Gerasimov sono scomparsi, o quasi. Il primo, ministro della difesa russo, non è apparso in pubblico dall'11 marzo scorso, quindi non è stato visto per gran parte dei giorni della guerra in Ucraina. Strano per uno come lui, sempre presenzialista in tv e di solito molto attivo con i media, tanto che con il suo arrivo al ministero della difesa di Mosca, il personale del servizio stampa era stato aumentato notevolmente. I giornalisti investigativi russi di Mediazona e Agentstvo sottolineano che uno degli uomini più vicini a Vladimir Putin appariva nei notiziari quasi ogni giorno, fino all'11 marzo. Poi il nulla. Da quel giorno non è comparso in nessuna occasione pubblica.

Shoigu e Gerasimov, i due fedelissimi di Putin (quasi) scomparsi

All'interno dell'entourage di Sergei Shoigu circola la voce che non sia in buona salute e che abbia problemi di cuore, ma si tratta di un'indiscrezione non ufficiale. La malattia può essere solo una copertura per nascondere il dissenso del generale sull'invasione dell'Ucraina, come sospetta qualcuno? Secondo un comunicato del Cremlino, il 18 marzo scorso Shoigu avrebbe partecipato a un appuntamento ufficiale, una riunione del consiglio di sicurezza in cui Vladimir Putin ha discusso "i progressi dell'operazione speciale in Ucraina".

Non esistono però foto o immagini ufficiali. Ieri il ministro della difesa si è rivisto in pubblico per pochi secondi: è apparso in videocollegamento durante un nuovo consiglio di sicurezza, in un angolino dello schermo di Putin, vestito in giacca e cravatta e non con la divisa militare d'ordinanza. L'immagine non ha dissipato i dubbi, anzi: la rapida comparsata del funzionario più popolare del Paese dopo lo "zar" è sembrata studiata. "Il ministro della difesa ora ha molte preoccupazioni. C'è un'operazione militare speciale in corso. Non è il momento per l'attività mediatica. È abbastanza comprensibile": così il portavoce del Cremlino ha liquidato la questione.

Mamma ucraina, fedelissimo di Putin, Sergei Shoigu è il generale che nel 2014 ha guidato l'esercito russo nella conquista della Crimea. Ed è una delle tre persone che hanno in mano i codici per attivare un attacco nucleare: oltre a lui la responsabilità è affidata allo stesso Vladimir Putin e al capo di stato maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov. Proprio quest'ultimo è un'altra figura importante che dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina avrebbe cominciato a distaccarsi dalla linea dello "zar". Non si hanno notizie nemmeno di lui. Gerasimov manca all'appello dall'11 marzo scorso, da quando l'agenzia russa Tass ha parlato di alcuni suoi colloqui con l'omologo turco Yashar Guler. Anche gli americani sarebbero preoccupati: il segretario della difesa Lloyd Austin avrebbe cercato invano di mettersi in contatto con Shoigu e Gerasimov, nei giorni scorsi.

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