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Venerdì, 29 Marzo 2024
CALCIO E POLEMICHE

Saluto nazista in campo: calciatore della nazionale croata multato

Un saluto filonazista scandito ripetutamente in campo: per questo Josip Simunic è stato multato per incitamento all'odio razziale. Lui si difende: "Solo un gesto emotivo"

ZAGABRIA - Josip Simunic, calciatore croato, è stato multato «per incitamento all'odio razziale» per l'atteggiamento tenuto martedì scorso quando, dopo la vittoria della nazionale croata contro l'Islanda, che è valsa la qualificazione ai mondiali in Brasile, ha ripetutamente scandito in campo un saluto filonazista, al quale dalle tribune una parte dei tifosi ha risposto con favore.

Un tribunale di Zagabria ha riconosciuto il capitano della Dinamo colpevole di violazione della legge contro la violenza negli stadi, per aver scandito per quattro volte di seguito il saluto «Per la patria!», mostrando il braccio teso tipico del saluto nazista, al quale dalle tribune hanno risposto «Pronti!» (GUARDA IL VIDEO).

Secondo il giudice, Simunic era consapevole che lo slogan «era quello ufficiale del regime totalitario degli ustascia (al potere in Croazia dal 1941 al 1945) e che dunque rappresenta una forma di approvazione di un'ideologia totalitaria e di disprezzo verso altre persone in base alla loro appartenenza etnica o confessionale». Il calciatore dovrà pagare una multa di quasi quattromila euro, il massimo previsto per questo tipo di infrazione.

Alcune associazioni hanno chiesto che sia indagato anche penalmente, proposta che la magistratura ha respinto. Gli ustascia del «duce croato» Ante Pavelic si sono resi colpevoli di decine di migliaia di vittime, soprattutto di ebrei e serbi, morti e uccisi nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale in base alle leggi razziali adottate su ispirazione di quelle di Hitler. Simunic non si è voluto scusare e in un comunicato ha spiegato che si «è trattato di un gesto emotivo». «Nego che abbia avuto alcuna connotazione politica, ero spinto solo dall'amore per il mio popolo e la mia patria». Oltre che dalla stampa e dalle istituzioni croate, il gesto di Simunic è stato condannato anche da parte del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks.

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