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Venerdì, 19 Aprile 2024
Una nuova patologia / Svezia

La “sindrome della rassegnazione”: la nuova malattia che colpisce i figli dei migranti

I bambini entrano in uno stato comatoso che dura anche mesi. Un sonno che il corpo attiva per rispondere alle sofferenze subite. I casi sono stati registrati in Svezia

Si chiama ‘uppgivenhetssyndrom’, tradotto in italiano ‘Sindrome della Rassegnazione’ e sembra esistere solo in Svezia e solo tra i rifugiati e in gran parte bambini. È qualcosa in più dell’apatia che può caratterizzare lo stato d’animo di una persona, arriva addirittura a sfociare in uno stato comatoso. Il Consiglio Nazionale di Sanità della Svezia ha dichiarato che solo tra il 2015 e il 2016 ci sono stati 169 episodi. Una storia che fa rabbrividire, ma che purtroppo è vera ed è circoscritta a una determinata area geografica e a determinate etnie. I piccoli colpiti da Sindrome della Rassegnazione sono quelli che non reggono più il peso dell’incertezza, figli di rifugiati che vedono la loro famiglia alle prese con iter difficili e senza poter programmare il proprio futuro.

Il dramma dei bambini siriani

Crollano sotto il peso di una fatica psicologica eccessiva e di una vita che sembra sempre in bilico, seppure piccoli per comprenderlo appieno ne soffrono comunque. Si tratta per lo più di famiglie siriane richiedenti asilo in Svezia a cui lo Stato ha revocato o sta per revocare il permesso di soggiorno. Un limbo difficile da affrontare per gli adulti, evidentemente ancora di più per i bambini che affrontano anche le difficoltà di un viaggio a volte impervio lasciandosi tutto alle proprie spalle. Il direttore dell’unità psichiatrica dell’ospedale universitario di Stoccolma ne ha raccontato i sintomi. 

I sintomi 

“I bambini diventato totalmente passivi, immobili, fiacchi, schivi, taciturni, incapaci di mangiare e bere, incontinenti e privi di reazioni dinanzi a stimoli fisici o al dolore. Questi piccoli pazienti vengono chiamati ‘bambini apatici‘”. I più gravi cadono in uno stato comatoso che dura anche parecchi mesi. Inizialmente in Svezia qualcuno ha pensato che questa potesse essere una messinscena, ma la patologia è stata confermata da tutti i medici che di volta in volta sono stati consultati. E allora è partita una sorta di crociata per consentire a queste famiglie di ottenere il rinnovo del permesso. Un appello che ha lanciato anche il neurologo svedese a capo della ricerca su questa strana sindrome che opera all’interno dell’ospedale Pediatrico Astrid Lindgren di Stoccolma.

La petizione 

Più volte ha sottolineato la necessità del rinnovo del permesso per le famiglie di questi bambini per ottenerne la guarigione, anche se non si tratta di una svolta immediata. A volte trascorrono anche mesi dalla notizia della risoluzione positiva della vicenda burocratica alla sparizione dei sintomi. Anche il popolo svedese si è intenerito avviando una petizione che ha superato le 60mila firme. Finora un risultato c’è stato: la revoca della deportazione di 30.000 famiglie con permesso già scaduto. Questa triste, ma vera, storia ricorda a tutti che al centro della burocrazia e delle beghe politiche ci sono anche i bambini.

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