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Giovedì, 28 Marzo 2024
SIRIA / Siria

Siria, Annan si dimette: "Non ho ricevuto tutto l'appoggio necessario"

L'inviato speciale delle Nazioni Unite e Lega Araba abbandona l'incarico affidatogli a febbraio

Kofi Annan ha deciso di dimettersi dal suo ruolo di inviato speciale in Siria per conto dell'Onu e della Lega Araba. E' quanto ha annunciato ieri in una conferenza stampa. 

Annan ha detto di non aver “ricevuto tutto l'appoggio che la causa meritava”. “Ci sono delle divisioni interne alla comunità internazionale. Tutto questo complica il mio incarico” ha sottolineato il mediatore. “La militarizzazione crescente e la mancanza di posizioni condivise nel Consiglio di sicurezza hanno cambiato il mio ruolo” ha concluso Annan, il cui mandato scadrà ufficialmente il 31 agosto. 

Ban: nominare un successore - Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha espresso la necessità di “nominare rapidamente un successore che possa continuare” sulla strada percorsa fino ad oggi dall'inviato speciale. 

“Kofi Annan merita la nostra profonda ammirazione per il modo disinteressato con il quale ha posto le sue formidabili e prestigiose competenze al servizio di queste missioni difficili e potenzialmente ingrate” ha continuato Ban, come riporta il quotidiano Le Monde. “In questi ultimi mesi abbiamo lavorato in stretta collaborazione, e sono grato a lui e al suo team per tutto quello che hanno cercato di fare”, ha concluso il segretario generale dell'Onu. 

La reazione di Russia e Cina - “Abbiamo fortemente sostenuto gli sforzi di Kofi Annan” ha commentato Vitaly Churkin, ambasciatore russo permanente alle Nazioni Unite. “Resterà al suo posto ancora un mese e spero che utilizzerà questo periodo nel modo più efficace possibile”. 

Lo stesso presidente Vladimir Putin si è detto profondamente dispiaciuto per le dimissioni dell'inviato speciale. “Kofi Annan è un uomo di gradi meriti, un diplomatico brillante e un uomo onesto”, ha commentato il premier. 

“La Cina è profondamemte dispiaciuta per le dimissioni di Kofi Annan” ha fatto sapere Pechino. “Noi comprendiamo le difficoltà del suo lavoro di mediazione e rispettiamo la sua decisione”. 

Le accuse degli Usa - Gli Stati Uniti hanno subito puntato il dito contro Russia e Cina, che in più occasioni hanno posto il poprio veto al Consiglio di sicurezza contro risoluzioni signficative che, secondo Washington, “avrebbero reso Assad responsabile”. 

Le reazioni di Damasco - Anche la Siria ha espresso un profondo rammarico per la decisione di Annan. Damasco ha accusato "gli Stati che cercano di destabilizzare la Siria" di aver "ostacolato" la missione dell'inviato speciale, riferendosi quindi ai paesi occidentali, alla Turchia e alle potenze del golfo. "Abbiamo sempre mostrato di essere totalmente impegnati nel piano di Annan", ha concluso la Siria. 

Le dimissioni di Annan arrivano in un momento in cui continua ad aggraversi la situazione in Siria. Le potenze mondiali continuano a guardare a Damasco nella speranza , se non di trarre giovamento dalla situazione, almeno di non venir buttate fuori dal teatro mediorientale. Mentre Russia e Cina, alleate della Siria, continuano ad appoggiare una risoluzione pacifica del conflitto, Stati Uniti, Qatar e Arabia Saudita sostengono i ribelli siriani con finanziamenti e assistenza logistica e, secondo alcuni, anche attraverso l'invio di materiale militare. 

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