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Giovedì, 28 Marzo 2024
SIRIA / Siria

Siria, rimosso il premier Tv di Stato sotto attacco

Ad Aleppo i due schieramenti si preparano per la "battaglia decisiva", mentre l'Esercito siriano libero ha annunciato la cattura di 48 cittadini iraniani

Continuano le violenze in Siria. Una esplosione ha colpito a Damasco la sede della radiotelevisione di Stato. Secondo quanto riferito dallo stesso ministro dell'Informazione, Omran al Zoabi, l'attacco avrebbe causato solo tre feriti, e le trasmissioni non sarebbero state interrotte. 

“E' chiaro che l'esplosione è stata provocata da un ordigno” ha spiegato Zoabi, come riferisce Al Jazeera. “Molti dei nostro colleghi sono stati feriti, ma non ci sono persone in gravi condizioni e non ci sono morti”.

“Sappiamo chi si nasconde dietro questo atto vile, disperato e deplorevole” ha concluso il ministro, facendo un chiaro riferimento alle forze ribelli che da 16 mesi combattono contro il presidente Bashar al Assad. 

Intanto il primo ministro Riad Hijab è stato rimosso dall'incarico e, secondo organizzazioni per i diritti umani, ha lasciato il Paese per rifugiarsi all'estero.

La "battaglia decisiva" per Aleppo - Le forze di entrambi gli schieramenti si sono riunite ad Aleppo, dove secondo alcuni si terrà la “battaglia decisiva” per il controllo della città, la seconda più importante del paese.

Catturati 48 cittadini iraniani - Intanto il conflitto rischia di allargarsi. Sabato gli uomini dell'Esercito siriano libero hanno catturato 48 cittadini iraniani accusati di essere dei pasdaran, cioè membri della Guardia della Rivoluzione. I ribelli hanno inoltre minacciato di “catturare o uccidere” tutti gli iraniani che verranno sorpresi nel paese, a causa del sostegno dato da Teheran a Bashar al Assad.

“Smentiamo fermamente le affermazioni di alcuni media secondo cui i pellegrini rapiti sono membri della Guardie della Rivoluzione iraniana” ha affermato il vice ministro degli Esteri persiano Amir Abdollahian. “Sono tutti pellegrini che volevano recarsi nei siti religiosi” ha poi spiegato, come riferisce il sito dell'Adnkronos. Teheran si è inoltre rivolta a Qatar e Turchia, che da mesi stanno appoggiando la lotta dell'Esercito siriano libero, chiedendogli che venga garantito il rilascio degli ostaggi. 

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