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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il tradimento di Trump ai curdi spiana la strada al sultanato di Erdogan

Un tradimento "disgustoso" secondo Hillary Clinton che accusa il presidente Usa di schierarsi "con i leader autoritari di Turchia e Russia". Intanto prosegue il ritiro delle truppe statunitensi dal Nord della Siria

"Un disgustoso tradimento" dei curdi. Così l'ex segretario di Stato americano Hillary Clinton bolla la decisione del presidente americano Donald Trump di ritirare le truppe dal Nord della Siria di fronte alla prospettiva dell'intervento turco. "Siamo chiari: il presidente si schiera con i leader autoritari di Turchia e Russia rispetto ai nostri leali alleati e agli interessi americani - afferma l'ex candidata alle presidenziali - la sua decisione è un disgustoso tradimento dei curdi e del suo giuramento da presidente".

Intanto sembra ormai imminente l'inizio della più volte annunciata offensiva turca nel nord della Siria per creare una 'zona sicura' libera dalla presenza delle forze curde. 

"L'aggressione dello Stato turco contro il Nord-Est della Siria causerà disastri umanitari e comporterà la rinascita dell'ISIS" denuncia il Congresso Nazionale Curdo che si appella alle Nazioni Unite, all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa "ed agli altri membri della Coalizione Globale di sconfiggere l'ISIS e al Congresso degli Stati Uniti di prendere una posizione chiara contro le aspirazioni della Turchia di invadere e occupare il Nord Est della Siria".

I curdi prefigurano come la rinascita di uno stato islamista sarà perpetrata tramite "genocidio, femminicidio e etnocidio, non solo dei curdi, ma anche di altri gruppi etnici e religiosi indigeni della regione, tra cui arabi, cristiani (armeni, assiri, caldei e siriaci), turkmeni, ceceni, alleviti e yazidi".

Siria, da invasione turca milioni di rifugiati

Secondo i curdi l'invasione della regione costringerà milioni di persone a fuggire dalle loro case diventando rifugiati. Inoltre vago il destino dei 70mila ex combattenti dell'Isis presenti nelle prigioni curde. Il Congresso Nazionale Curdo accusa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan di aver violato l'accordo negoziato tra l'amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale e lo stato turco.

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"Gli Stati Uniti hanno apparentemente abbandonato il ruolo di mediatore e abbandonato la Siria settentrionale e orientale, permettendo a un'oasi di stabilità e coesistenza di entrare in un altro periodo di sanguinosi conflitti. Inoltre, l'idea di consegnare i combattenti dell'ISIS responsabili, catturati e imprigionati nel Nord-Est della Siria negli ultimi anni allo stato turco è ironica e ridicola, poiché molti di questi combattenti provenivano dalla Turchia ed erano sostenuti proprio dallo stato turco".

Via libera di Trump a "sultanato" di Erdogan

La mossa, inattesa almeno nei tempi, degli Stati Uniti di ritirare le truppe dall'area di confine era il segnale che Ankara attendeva per sferrare l'attacco contro quelle milizie che Washington e non solo hanno sostenuto e armato e che sono state le protagoniste della sconfitta militare dell'Isis in Siria. Le Nazioni Unite si "preparano al peggio", ha fatto sapere il coordinatore umanitario dell'Onu, Panos Moumtzis.

La Turchia, che può contare sull'appoggio di gruppi ribelli siriani che si oppongono ad Assad, considera le Unità di protezione del popolo (Ypg) il braccio siriano del partito dei lavoratori curdi Pkk e quindi un'organizzazione terroristica.

I Curdi vivono divisi tra Turchia, Iran, Iraq, Siria, Armenia e Azerbaigian, e rivendicano da sempre la creazione di una propria nazione. La parte più estesa del Kurdistan si trova in Turchia, dove vivono 13 milioni dei circa 30 milioni di persone di etnia curda.

L'escalation turca contro le forze curde in Siria ha inizio nel 2018, quando venne attaccata Afrin, nell'ovest del Paese arabo: decine di civili furono uccisi e decine di migliaia lasciarono le loro case a causa dei combattimenti.  Ora la Turchia vuole creare una sorta di 'cuscinetto' per evitare di trovarsi le Ypg al di là del confine. Un 'cuscinetto' profondo oltre 30 chilometri, al cui interno costruire 140 villaggi in cui ricollocare almeno due milioni di rifugiati siriani che attualmente vivono in Turchia.

La Fds, l'alleanza curdo araba che dopo aver sconfitto l'Isis amministra la regione autonoma del Nord della Siria in un messaggio all'Occidente ha messo in guardia dal rischio che l'invasione turca possa fare della Siria una "zona di conflitto permanente". 

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