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Martedì, 16 Aprile 2024
Angoscia / Afghanistan

Il dramma di Sohail: scomparso nel nulla il neonato affidato al marine nell'aeroporto di Kabul

I genitori, disperati, hanno raccontato la loro storia nella speranza di poter ritrovare il soldato e quindi il loro bambino. Le foto avevano fatto il giro del mondo

Che fine ha fatto Sohail? Sta bene? Qualcuno si è preso cura di lui? Sono domande che non fanno chiudere occhio a un genitore. E' scomparso nel nulla un bambino che era stato affidato ai soldati Usa all'aeroporto di Kabul nei giorni in cui migliaia di afghani tentavano di lasciare il Paese intorno alla metà di agosto. Le foto avevano fatto il giro del mondo. Mirza Ali Ahmadi e sua moglie Suraya, il 19 agosto, erano nello scalo Hamid Karzai, come migliaia di connazionali, in cerca di una via di fuga. Travolti dalla calca davanti ai cancelli dell'Abby Gate, avevano affidato il loro piccolo (nato due mesi prima) a un militare statunitense. Ma di quel bambino, Sohail, non si hanno ora più notizie. 

I genitori, disperati, hanno raccontato la loro storia in esclusiva alla Reuters nella speranza di poter ritrovare il soldato e quindi il loro bambino. Mirza Ali ha 35 anni, Suraya, 32, e gli altri figli di 17, 9, 6 e 3 anni sono stati poi evacuati su un volo che prima li ha portati in Qatar e poi in Germania e alla fine sono atterrati negli Stati Uniti. La famiglia si trova ora a Fort Bliss in Texas con altri rifugiati afghani in attesa di essere reinsediata altrove, sempre in Nordamerica. "L'unica cosa di cui mi importa ora è ritrovare il mio bambino", ha detto Suraya, nella speranza che qualcuno la possa aiutare. Non sarà facile perché di quel piccolo non c'è traccia.

Il papà del bambino, Mirza Ali, lavorava come guardia di sicurezza presso l'ambasciata degli Stati Uniti e rimase bloccato con la sua famiglia fuori dalla recinzione dell'aeroporto quando un soldato americano, al di là del filo spinato, gli chiese se avesse avuto bisogno di aiuto. Temendo che il piccolo venisse schiacciato Mirza e sua moglie Suraya lo consegnarono al soldato. La famiglia nelle ore seguenti rimase bloccata a un posto di blocco e una volta dentro l'aeroporto non riuscì più a trovare il bambino. La madre Suraya ha detto di aver visto altri genitori consegnare i loro bambini alle truppe statunitensi oltre la recinzione che li separava dall'ingresso solo di cinque metri. Un comandante militare disse a Mirza che suo figlio era stato inviato in un'area speciale per bambini poiché quel punto dell'aeroporto era troppo pericoloso. Ma il bambino non fu trovato neanche lì. Non fu trovato da nessuna parte. Che fine avrà fatto Sohail? E' in salvo in qualche parte di mondo, o è rimasto lì, dimenticato, a Kabul?

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