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Giovedì, 28 Marzo 2024
A Mariupol / Ucraina

Cosa succede ora ai soldati evacuati dall'acciaieria Azovstal

L'Ucraina preme per uno scambio di prigionieri, ma la Russia non è sulla stessa linea

"Deponete le armi, e grazie per il vostro impegno eroico". L'ordine arrivato dall'alto, dal governo ucraino, ha messo fine alla battaglia finora più simbolica di questa guerra, dopo settimane di assedio. L'evacuazione di centinaia di soldati ucraini dall'acciaieria Azovstal, baluardo della resistenza a Mariupol, rappresenta una vittoria militare importante per la Russia, dopo quasi tre mesi dall'inizio dell'invasione. Prima della resa, la difesa di Mariupol ha cambiato le sorti della guerra, permettendo all'esercito ucraino di organizzare le proprie difese in altre zone del paese e di attendere l'arrivo delle armi occidentali. Ma cosa succede ora ai soldati asserragliati per resistere contro i russi e adesso evacuati? La sorte di quelli che l'Ucraina considera "eroi in vita" non è ancora chiara.

Il battaglione Azov, il più irriducibile tra le truppe di difesa ucraine, dopo l'accordo ha obbedito agli ordini e i primi militari - tra cui oltre 50 feriti - hanno lasciato l'impianto situato a pochi metri dal porto strategico sul mar d'Azov nel sud est del paese. Sono stati trasferiti nei territori separatisti di Donetsk. Il ministero della Difesa russo ha annunciato oggi che 959 soldati ucraini asserragliati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol si sono arresi da lunedì. Nello specifico, "nelle ultime 24 ore, 694 combattenti, di cui 29 feriti, si sono arresi. Dal 16 maggio, 959 combattenti, di cui 80 feriti, si sono arresi".

Il consiglio comunale di Mariupol ha diffuso nelle scorse ore un video dei combattenti fuori dall'impianto, controllati dai russi prima di salire su alcuni autobus. Di loro, 53 feriti gravi sono stati trasferiti in una struttura sanitaria a Novoazovsk. Gli altri 211 sono stati portati via attraverso un corridoio umanitario a Olenivka. Entrambe le zone sono sotto il controllo dei separatisti filorussi.

Per Mosca sono "criminali nazisti"

"I nostri eroi ci servono vivi", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "È iniziata l'operazione per far tornare i nostri militari a casa. È un lavoro che richiede attenzione e tempi lunghi", ha poi aggiunto, spiegando che "continua la massima attività diplomatica in tutte le aree del paese". Zelensky continua a trattare nella "speranza di salvarli", ma da Mosca arrivano segnali minacciosi. Il primo a esprimersi è stato il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin: "I criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati". La procura generale, intanto, ha chiesto alla Corte suprema russa di riconoscere gli Azov come "organizzazione terroristica".

I soldati evacuati dall'acciaieria Azovstal a Mariupol | Ansa

Poi è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Bbc: i combattenti dell'acciaieria Azovstal saranno trattati "in linea con le leggi internazionali", ha garantito. Peskov ha però rifiutato di commentare lo status delle truppe evacuate e non ha risposto alla domanda se i soldati ucraini saranno trattati come criminali di guerra o come prigionieri di guerra. "Il presidente Putin ha garantito che saranno trattati in linea con le leggi internazionali in materia", ha quindi ribadito.

Ha parlato addirittura di pena di morte, invece, il deputato russo Leonid Slutsky, secondo il quale "le bestie vanno processate, a maggior ragione se si provano i loro mostruosi crimini contro l'umanità. Ribadisco la mia proposta: occorre fare un'eccezione nella moratoria sull'applicazione della pena di morte in Russia", ha scritto sul suo account Telegram. Mentre il deputato della Duma Sultan Khamzaev si è limitato a chiedere l'ergastolo: "Credo che dopo aver fornito loro le cure mediche necessarie, tutti i nazionalisti dovrebbero essere condannati alla pena più grave per i crimini che hanno commesso".

Intanto, "ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì", ha dichiarato oggi alla Bbc il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar, affermando che l'operazione di salvataggio sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati nei territori sotto il controllo ucraino. Per Maliar, gli appelli dei politici di Mosca a processare per crimini di guerra alcune delle persone prelevate dalle acciaierie "sono stati fatti molto probabilmente per la propaganda interna della Russia".

Il ministero della Difesa russo ha pubblicato questo filmato da Novoazovsk, "dove i prigionieri di Azovstal sono stati presi per essere curati".


 

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