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Giovedì, 25 Aprile 2024
"Hanno scavato trincee" / Ucraina

Il giallo dei soldati russi con la sindrome acuta da radiazioni nucleari

I militari sarebbero arrivati in un ospedale in Bielorussia, dopo aver scavato trincee nella zona altamente radioattiva di Chernobyl. Cosa sta succedendo e perché l'Agenzia internazionale per l'energia atomica monitora la situazione

Sette autobus con soldati russi affetti da "sindrome acuta da radiazioni" sarebbero arrivati in un ospedale in Bielorussia, nella città di Gomel, per le cure necessarie di radioterapia dopo la loro permanenza a Chernobyl, nei pressi del sito dove avvenne il disastro nucleare nel 1986. "Presumibilmente hanno scavato trincee nella zona altamente radioattiva", esponendosi a forti radiazioni senza alcuna protezione, riferisce l'agenzia di stampa ucraina Unian. Di soldati russi con "una malattia acuta da radiazioni" in fuga dal sito nucleare di Chernobyl ha parlato anche Yaroslav Yemelianenko, dipendente del Consiglio pubblico dell'agenzia statale dell'Ucraina per la gestione delle zone di esclusione. "Ci sono regole obbligatorie da seguire qui. Hanno scavato le trincee esponendosi alle radiazioni, ora ne pagheranno le conseguenze", ha riferito Yemelianenko.

La notizia non è confermata da fonti indipendenti internazionali, ma il Pentagono ha affermato che le truppe russe stanno lasciando il sito nucleare di Chernobyl in Ucraina, dove i combattimenti hanno costretto i lavoratori a lavorare 24 ore su 24 per prevenire ulteriori crolli. Il 26 marzo scorso, il ministero dell'ambiente ucraino ha annunciato che nella zona di esclusione vicino alla centrale nucleare di Chernobyl erano stati individuati 31 incendi, per una superficie totale di 10.111 ettari, e che la contaminazione radioattiva era in aumento.

Cosa sta succedendo a Chernobyl

Nelle scorse ore, i lavoratori della centrale hanno denunciato che i soldati russi in marcia, dopo aver conquistato il sito nucleare di Chernobyl, avrebbero alzato nuvole di polvere radioattiva in una zona altamente tossica, per giunta senza indossare protezioni adeguate, mettendo in pericolo la loro stessa vita. Secondo queste fonti, i soldati dell'esercito invasore si sono addentrati nella cosiddetta Foresta rossa, chiamata così per il colore preso dagli alberi dopo il disastro dell'aprile 1986, senza protezioni o schermi contro le radiazioni. Uno dei due dipendenti del sito ha definito questo comportamento "un suicidio", dato che con ogni probabilità il convoglio militare ha inalato quantità non trascurabili di materiale radioattivo.

"Le truppe russe hanno sollevato nubi radioattive"

I due lavoratori ucraini sentiti da Reuters erano presenti quando il 24 febbraio i carri armati russi sono arrivati a Chernobyl, prendendo il controllo del sito. Durante l'occupazione, i dipendenti sono stati di fatto tenuti in ostaggio e hanno continuato a lavorare ininterrottamente (anche 50 ore consecutive) per mantenere in sicurezza la centrale, compreso il reattore numero 4, quello esploso nel 1986. Dopo tre settimane, gli occupanti hanno concesso ad alcuni dipendenti di lasciare l'impianto e di essere sostituiti. L'ultima rotazione del personale tecnico che lavora sul luogo dell'incidente del 1986 ha avuto luogo una settimana fa.

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Un'immagine satellitare del sito nucleare di Chernobyl. Foto EPA/MAXAR TECHNOLOGIES HANDOUT

Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha accusato la Russia di atti "irresponsabili" intorno alla centrale nucleare di Chernobyl occupata e ha esortato l'Onu a inviare una missione per valutare i rischi di contaminazioni radioattive. "Chiediamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prenda subito delle misure per demilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl ed introdurvi una missione speciale dell'Onu per eliminare il rischio che si ripeta una catastrofe nucleare", ha detto il vice primo ministro ucraino.

Tutte le altre notizie del giorno

Il 25 febbraio scorso, l'ispettorato nucleare ucraino aveva rilevato un aumento dei livelli di radiazione nell'area, ma non era stato possibile definire nei dettagli l'accaduto. Ora è chiaro che sono stati gli spostamenti dei mezzi pesanti russi ad aver sollevato nell'aria materiale radioattivo, a soli cento chilometri da Kiev. La Foresta rossa, dove sarebbe passato il convoglio militare, è talmente contaminata da essere off-limits anche per gli stessi lavoratori della centrale.

I livelli di radiazioni oltre la soglia di sicurezza

Stando alle rivelazioni dei dipendenti, i sensori disseminati nell'area hanno segnato livelli di radiazioni oltre le soglie di sicurezza dopo il passaggio dei soldati russi. Il 27 febbraio, l'agenzia ucraina che gestisce la zona di esclusione ha dichiarato che l'ultimo dato relativo agli impianti di stoccaggio delle scorie nucleari, rilevato prima di perdere il controllo del sistema di monitoraggio, indicava una dose di radiazioni di sette volte superiore al normale. All'indomani dell'occupazione del sito, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) aveva detto che i livelli di radiazioni erano aumentati, ma non rappresentavano una minaccia per la popolazione delle aree circostanti. Quale sia la situazione al momento però è difficile dirlo, in quanto l'Aiea non riceve dati aggiornati dallo scorso 9 marzo.

Perché i russi oggi mostrano i loro soldati senza gambe e braccia

Secondo i lavoratori intervistati, i militari non hanno utilizzato equipaggiamenti protettivi. Nemmeno gli specialisti, addestrati ad operare in presenza di radiazioni, avrebbero indossato protezioni di alcun tipo. Quando uno dei dipendenti della centrale ha chiesto ad un ufficiale russo se sapesse della catastrofe nucleare del 1986, "non ne avevano idea. Non avevano idea del tipo di impianto in cui si trovavano", ha denunciato. L'unica informazione di cui i soldati regolari sarebbero stati in possesso era che il sito ha "un'importanza critica", ma niente di più.

La missione dell'Agenzia per l'energia atomica in Ucraina

Per monitorare la situazione Rafael Mariano Grossi, il direttore generale dell'Aiea, è arrivato in Ucraina allo scopo di sostenere le autorità locali nel far fronte al "rischio senza precedenti" che gli impianti nucleari del Paese corrono a causa dell'offensiva militare russa. Mariano Grossi, stando a quanto riferisce lo stesso dirigente sul suo profilo Twitter, ha "attraversato il confine con l'Ucraina per lanciare una missione per garantire la sicurezza degli impianti nucleari del Paese. Dobbiamo agire ora per aiutare a prevenire il pericolo di un incidente nucleare". Secondo quanto comunica l'Aiea in una nota, la missione dell'agenzia prevede colloqui con alti funzionari di Kiev e ha come obiettivo "avviare un pronto supporto per la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini". L'iniziativa comprenderà l'invio di esperti a strutture prioritarie e la spedizione di forniture vitali per la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari.

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