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Sabato, 20 Aprile 2024
Guerra in Ucraina / Norvegia

La rocambolesca fuga del mercenario russo in Norvegia: "Chi diserta viene ucciso"

Ex membro di Wagner, ha chiesto asilo politico a Oslo e accusa il gruppo: "Chi di noi moriva al fronte in Ucraina veniva sepolto di nascosto per non pagare l'assicurazione alla famiglia"

Ha attraversato a piedi, sotto la neve, il confine artico che separa la Russia dalla Norvegia, e una volta entrato nel Paese scandinavo ha chiesto asilo politico. "Siamo diventati carne da macello, chi si rifiutava di combattere veniva ucciso", avrebbe detto Andrei Medvedev, l'ex comandante della compagnia di mercenari Wagner su cui adesso stanno indagando i servizi di sicurezza di Oslo per accertarne l'identità e la veridicità delle sue dichiarazioni.

Secondo quanto riporta la Cnn, Medvedev, 25 anni, è stato aiutato a fuggire grazie a Gulagu, un'organizzazione di attivisti russi che si oppongono a Vladimir Putin. A raccontare la sua storia è stato il capo della ong, Vladimir Osechkin. Il giovane mercenario di 25 anni avrebbe guidato un'unità di Wagner in Ucraina fino allo scorso novembre: "Ho firmato un contratto con il gruppo il 6 luglio 2022 - è il suo racconto riportato da Osechkin - Ero stato nominato comandante della prima squadra del quarto plotone del settimo distaccamento d'assalto. Quando i prigionieri hanno iniziato ad arrivare, la situazione a Wagner è davvero cambiata. Hanno smesso di trattarci come esseri umani. Siamo stati lanciati nei combattimenti come carne da macello".

"Uccidevano i prigionieri"

Secondo quanto avrebbe raccontato Medvedev, la situazione del gruppo Wagner sul campo era diventata critica: “Ogni settimana ci mandavano più prigionieri. Abbiamo perso molti uomini. Le vittime sono state alte. Perdevamo dai 15 ai 20 uomini solo nel nostro plotone. Per quanto ne so, la maggior parte di loro è stata sepolta nella Repubblica popolare di Luhansk (uno dei territori del Donbass occupati da Mosca e autoproclamatisi indipendenti da Kiev) e dichiarata scomparsa. Se vieni dichiarato disperso, non c'è alcun rimborso assicurativo per i parenti", avrebbe spiegato.

I "prigionieri" di cui parla Medvedev non sono solo ucraini, ma anche i disertori di Wagner: lo scorso novembre, aveva fatto il giro del mondo il video dell'esecuzione di Yevgeny Nuzhin, combattente di Wagner giustiziato dai suoi commilitoni a colpi di mazza per essersi rifiutato di combattere. Secondo sempre quanto riportato da Gulagu.net, il caso non è stato isolato: altri membri del gruppo sono stati "uccisi a colpi di arma da fuoco per essersi rifiutati di combattere o per tradimento", avrebbe spiegato Medvedev. Per questo, il giovane mercenario ha preso la decisione di non rinnovare il suo contratto e di fuggire, non prima di venire pestato da altri membri di Wagner. 

La fuga 

"Andrei ha deciso di lasciare Wagner", ha detto Osechkin alla Cnn. “Una volta che ciò è accaduto, è diventato ricercato dai servizi di sicurezza di Wagner e dai servizi speciali russi. C'era una minaccia per la sua vita. Temeva di essere giustiziato allo stesso modo di Yevgeny Nuzhin, con una mazza. Noi, come difensori dei diritti umani, abbiamo deciso di aiutarlo e proteggere la sua vita”. Osechkin ha raccontato di aver aiutato Medvedev facendogli recapitare generi alimentari, vestiti e un telefono. Con questi mezzi, ha cercato di superare il confine con la Finlandia per due volte, fallendo però in entrambe le occasioni. La via che porta in Norvegia è più complicata, ma ha deciso di tentare il tutto per tutto, stavolta con successo: il 13 gennaio, dopo essere stato inseguito da alcuni agenti di sicurezza, Medevedev sarebbe riuscito a superare il confine artico: ha bussato alla porta di una casa di Pasvik, chiedendo aiuto alla donna che viveva in quella casa.

La polizia norvegese ha confermato la notizia, spiegando che un uomo russo ha chiesto asilo politico, ma non ne ha confermato l'identità, dato che il presunto disertore non ha con sé i documenti, che gli sarebbero stati sequestrati da Wagner quando ha firmato il contratto. Il capo della compagnia di mercenari, Evgenij Prigozin, ha fatto sapere su Telegram che Andrei Medvedev è un ex combattente del suo gruppo, ricercato con l'accusa di aver commesso atti di violenza nei confronti dei prigionieri. Per Osechkin, al di là delle reali responsabilità sul campo dell'uomo, il suo racconto può aiutare a fare luce sui crimini commessi da Wagner non solo a danno degli ucraini, ma anche degli stessi russi.

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