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Venerdì, 19 Aprile 2024
SOMALIA / Somalia

Somalia, liberato giornalista "scomodo". Ma i ribelli tornano all'offensiva

Abdiaziz Abdinuur, condannato per oltraggio alle istituzioni dopo aver sollevato il caso di una donna che accusava dei soldati di averla stuprata, è stato liberato. Nel paese i ribelli islamisti riguadagnano terreno

Il giornalista somalo Abdiaziz Abdinuur, condannato per oltraggio alle istituzioni dopo aver sollevato il caso di una donna che accusava dei soldati di averla stuprata, è stato liberato.

La liberazione era inattesa. Il giudice della Corte Suprema ha motivato la decisione, spiegando che le accuse nei confronti del giornalista non sono state provate. Abdinuur e la donna erano stati entrambi condannati a un anno di reclusione in primo grado, a febbraio scorso, poi la donna era stata assolta in appello all'inizio di marzo.

Abdinuur era stato incarcerato con l'accusa di essersi inventato la storia insieme con la donna con il proposito di infangare il governo somalo ed era stato condannato a un anno di carcere, pena poi ridotta a sei mesi. La decisione del tribunale aveva sollevato le perplessità anche del Dipartimento di Stato americano, che aveva criticato "il messaggio erroneo inviato a coloro che perpetrano violenze sessuali". Il Comitato per la protezione dei giornalisti, basato negli Stati Uniti, aveva denunciato a sua volta "l'attacco alla libertà di stampa", che non aveva permesso la pubblicazione del reportage del giornalista.

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SHABAAB - La brutta notizia per la precaria stabilità politica del paese è invece che i ribelli islamici Shabaab legati ad al Qaeda sono tornati all'offensiva domenica in Somalia, conquistando Hudur. I guerriglieri, pesantemente armati, hanno preso la cittadina, capitale della provincia di Bakool (a nord ovest di Mogadiscio) senza combattere.  I gruppi ribelli hanno fatto il loro ingresso a Hudur poche ore dopo la partenza delle truppe etiopi, che occupavano la città dalla fine del 2011. Non è chiaro se le forze etiopi abbiano abbandonato la città sotto la pressione dei ribelli.

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VIOLENZA - I cadaveri di quattro uomini, uccisi a colpi di pistola, sono stati ritrovati alla fine della scorsa settimana nel quartiere di Daynile a Mogadiscio. L’episodio seguiva di due giorni una scoperta simile, di altri due corpi, ritrovati dai residenti del quartiere di Yaqshid. Si tratta con ogni probabilità di esecuzioni mirate. “Chiunque abbia lasciato quei corpi così per strada sta cercando di instillare la paura” dicono gli abitanti.

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