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Giovedì, 25 Aprile 2024
La storia / Ucraina

Il sosia di Zelensky scappa dall'Ucraina aiutato dai sosia di Putin e Kim Jong Un

La storia di Umid Isabaev: dal 12 marzo è in salvo in Polonia, dopo che i colleghi gli hanno dato una mano

Umid Isabaev, attore di 41 anni, è il sosia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Famoso per l'incredibile somiglianza che per anni gli ha permesso di lavorare come imitatore del presidente, nelle prime settimane dell'invasione russa in Ucraina ha temuto per la propria vita e si è rifugiato nei bunker di Kiev insieme a tanti altri civili. Poi è riuscito a scappare dal Paese in maniera rocambolesca, come ha raccontato il quotidiano statunitense Washington Post. In suo soccorso sono giunte due figure insolite: i sosia del presidente russo Vladimir Putin e del leader nordcoreano Kim Jong Un. Incredibile ma vero.

Il sosia di Zelensky scappa dall'Ucraina aiutato dai falsi Putin e Kim Jong Un

"Howard X", che ha deciso di raccontare questa storia a condizione che i suoi dati sensibili non venissero divulgati, è l'uomo che da nove anni impersona il dittatore Kim Jong Un. Dal luogo segreto in cui si trova, Howard ha seguito la situazione in Ucraina e ha pensato alla situazione precaria e pericolosa vissuta dal suo collega ucraino. I due non si conoscono, ma hanno lavorato allo stesso documentario sui sosia dei politici mandato in onda dalla tv russa nel 2020. Come lo stesso Howard racconta, la vita da imitatore di personaggi famosi è divertente ma può presentare anche risvolti rischiosi. "Le dittature non hanno il senso dell'umorismo", aveva detto alla Bbc quando, prima di un vertice reale tra il leader della Corea del Nord e l'ex presidente statunitense Donald Trump, venne espulso dal Vietnam.

E così Howard, in apprensione per Isabaev, ha deciso di mandargli un messaggio e di offrirsi per pagargli il viaggio per fuggire dall'Ucraina. Per organizzare tutto, ha contattato un altro amico, Slawomir, in arte Steve Poland, sosia professionale di Vladimir Putin. "Anche se fingo di essere lui, non lo ammiro", ha scritto Slawomir sui suoi canali social pochi giorni dopo l'invasione russa in Ucraina. Dalla sua casa in Polonia, il compito del falso Putin era quello di rimanere in costante comunicazione con Isabaev durante la sua fuga. Il sosia ucraino ha raccontato che mentre si trovava ancora a Kiev, a guerra iniziata, riceveva proposte di aiuto sia dalla Russia che dall'Ucraina, ma non sapeva di chi fidarsi.

Il viaggio verso la Polonia è durato circa una settimana. Isabaev ha raccontato di aver passato diversi posti di blocco prima di arrivare in salvo, il 12 marzo scorso, sul territorio polacco. L'imitatore ha anche ricevuto minacce: alcuni hacker sono entrati nella sua pagina Facebook e hanno pubblicato un'immagine della lettera Z, simbolo filorusso. Una volta in Polonia (il video del suo arrivo è in fondo all'articolo), Isabaev è stato accolto da un'auto inviata da Howard che si è anche offerto di pagargli l'alloggio in hotel. Alla fine Isabaev e Slawomir si sono incontrati in Polonia. Sono entrati in un bar per bere una birra e parlare della guerra. Il selfie che si sono scattati ha suscitato curiosità sui social. "Ci vediamo quasi ogni giorno. Siamo amici", ha detto il falso Putin.

Nelle foto qui sotto: Umid Isabaev (sosia di Zelensky) accolto da alcuni volontari in Polonia. E più in basso i suoi due insoliti aiutanti: "Howard X", sosia di Kim Jong Un, e Steve Poland (il falso Putin).

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