Souvenir dal Jihad, affari e alleanze: Isil è sempre più forte
Gli islamisti radicali di Iraq e Siria si uniscono ad Al Qaeda per cementare il controllo del territorio, mentre l'alleanza con i nostalgici sunniti di Saddam Hussein rende il gruppo ancora più forte. E c'è chi sul web sfrutta il nuovo "brand"
I jihadisti sunniti dello Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isil) stanno rapidamente diventando sempre più forti, accumulando armi, combattenti e fondi nella loro offensiva in Iraq. Questo il monito arrivato dall'intelligence americana, riferito al Washington Post da un alto funzionario Usa.
Le capacità militari dell'Isil "sono migliorate sensibilmente quando il gruppo ha avuto accesso alle armi sofisticate presenti nelle basi siriane e irachene che ha invaso", ha sottolineato la fonte. La presa di controllo delle banche di Mosul ha garantito inoltre grande liquidità all'Isil, "ma probabilmente qualcosa come milioni, non centinaia di milioni di dollari", come riportato nelle ultime settimane. L'Isil si finanzia essenzialmente attraverso attività criminali, come rapimenti ed estorsioni, e il denaro garantito da donatori "è poca cosa rispetto al loro autofinanziamento".
Secondo il funzionario Usa, l'Isil conterebbe circa 10.000 combattenti, di cui tra i 3.000 e i 5.000 di nazionalità straniera, ma si sarebbe rafforzato grazie alle alleanze strette con le comunità sunnite irachene avverse al premier sciita Nouri al Maliki; si tratterebbe comunque di "relazioni di convenienza", che potrebbero venir meno in assenza di forti legami ideologici.
Sul fronte militare-operativo oggi l'Osservatorio siriano per i diritti umani denuncia come l'organizzazione siriana di al Qaeda, Fronte al Nusra, e lo Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isil) abbiano deciso di unirsi ad Albu Kamal, principale località di frontiera tra Siria e Iraq. L'alleanza permette ora all'Isil di controllare entrambi i versanti del confine, tra Albu Kamal in Siria e al Qaim in Iraq.
Il Fronte al Nusra "ha promesso fedeltà all'Isil" nella località di Albu Kamal, ha detto il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman. "L'allenza arriva a fronte delle conquiste dell'Isil nella provincia di Deir Ezzor", nell'est della Siria, al confine con l'Iraq, ha precisato. I due gruppi "sono rivali, ma sono entrambi jihadisti ed estremisti. Questa iniziativa creerà tensioni con altri gruppi di ribelli, compresi gli islamisti, attivi nella zona".
SOUVENIR DAL JIHAD
Mentre lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isil) sembra inarrestabile nella sua avanzata in Iraq, c'è qualche piccolo imprenditore che ha ben pensato di approfittarne, proponendo del merchandising dedicato al gruppo di estremisti. E così sono nate una serie di pagine Facebook e siti web che mettono in vendita cappellini da baseball, felpe e t-shirt con il blasone dell'Isil e frasi di sostegno per gli insorgenti.
Molte di queste pagine sono state chiuse, ma altre, come l'account su Facebook "Rezji Militant", legato ad un negozio di souvenir indonesiano, sono ancora online. Per la cronaca, l'Indonesia ha una popolazione al 99% sunnita (l'affiliazione religiosa di Isil). Un altro sito Internet indonesiano, "Zirah Moslem", mostra immagini in stile da videogioco che raffigurano guerriglieri dal volto coperto e scritte come "Fratellanza Musulmana" e "Mujahiddeen nel mondo". Zirah Moslem ha circa 5.000 "amici" su Facebook e vende anche gadget ispirati ad Hamas, i Talebani e la Free Syrian Army.
Dal canto suo Facebook, in un commento a Fox News, ha confermato di volere bloccare qualunque utente o pagina web che inciti all'odio o promuova il terrorismo.