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Giovedì, 25 Aprile 2024
La sentenza / Spagna

Lockdown "incostituzionale": cosa hanno stabilito i giudici

La sentenza del Tribunale costituzionale spagnolo, che ha dichiarato parzialmente incostituzionale il decreto sullo stato d’allarme del governo all’inizio della pandemia a marzo 2020, bocciando non la necessità o la pertinenza delle misure ma lo strumento giuridico scelto per la loro applicazione

Il Tribunale costituzionale spagnolo ha bocciato il lockdown decretato dal governo a marzo 2020 all'inizio della pandemia nel tentativo di frenare la prima ondata di contagi. Il Tribunale, equivalente della nostra Corte Costituzionale, ha votato con cinque voti contrari e sei a favore il pronunciamento in cui si sostiene che l'emergenza non era sufficiente per individuare nella Costituzione la base giuridica delle restrizioni equivalenti a una soppressione dei diritti fondamentali. Per il confinamento dell’intera popolazione era necessario dichiarare lo stato di eccezione (ossia uno stato di emergenza), che può essere fatto solo dal Parlamento su proposta dell'esecutivo, e non lo stato d'allarme che invece era stato dichiarato dal governo guidato da Pedro Sanchez. Ad essere state messe in dubbio dai giuidici non sono la necessità o la pertinenza delle misure varate a suo tempo da Sanchez, quanto il meccanismo legale scelto per la loro applicazione poiché si trattava di dare disposizioni sulla sospensione di diritti fondamentali, vietando la libera circolazione sul territorio, gli spostamenti dal proprio domicilio e gli incontri di qualsiasi tipo, anche con parenti e amici. 

La sentenza dichiara pertanto parzialmente incostituzionale il decreto sullo stato d'allarme. Qualora la Spagna dovesse trovarsi nuovamente nella condizione di dover imporre limitazioni importanti alla circolazione dei cittadini a questo punto il governo dovrebbe chiedere al Parlamento l'approvazione per dichiarare lo stato di eccezione. 

La decisione del Tribunale è arrivata dopo un ricorso presentato dal partito estrema destra Vox e apre ora la porta ai ricorsi di chi è stato multato per aver violato le norme sul confinamento: secondo El Pais solo nei primi mesi del lockdown le multe sono state oltre 1,1 milioni.

La ministra della Difesa Margarita Robles ha difeso l'operato del governo, che ha "fatto quello che doveva fare", decretando il lockdown durante la prima ondata della pandemia, "in conformità alla legge". Robles ha ribadito di avere il "massimo rispetto" per la Corte e per la sua risoluzione, ma la sentenza risponde a "elucubrazioni dottrinali" che non toccano la questione più importante: le chiusure erano "essenziali per salvare vite umane". Per la Robles, quando è passato tanto tempo "seminare questi dubbi e questi dibattiti dottrinali che sono più tipici della sfera del professorato, lo rispetto, ma non lo condivido", ha concluso.
 

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