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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Siria, Obama chiede il "sì" per bombardare

Il presidente americano ai parlamentari: "Fiducioso che il Congresso voterà a favore dell'intervento militare contro il regime di Damasco". Sarà "un'azione limitata e proporzionata". Perché "La Siria non è l'Iraq né l'Afghanistan". Hollande in attesa

Barack Obama si è detto "fiducioso" che il Congresso voterà a favore di un intervento militare contro il regime di Damasco. Per convincere tutti, ecco le assicurazioni: "Si tratterà di un'azione limitata e proporzionata" perché "la Siria non è l'Iraq, non è l'Afghanistan".

E così, nel corso di un incontro con i leader del Congresso, ha ricordato che l'obiettivo è "ridurre le capacità di Assad" di usare armi chimiche. "Allo stesso tempo, abbiamo una strategia piu' ampia che ci permetterà di aumentare le capacita' dell'opposizione".

E' da qui che parte la richiesta di un "voto rapido" del Campidoglio sul blitz militare, che "invierà un messaggio non solo al regime di Assad ma anche ad altri paesi che possono essere interessati nello sfidare in futuro le norme internazionali".

OBAMA: "PRONTO AD ATTACCARE LA SIRIA"

L'INCONTRO - All'incontro hanno partecipato il presidente della Camera, il repubblicano John Boehner, la leader dei democratici alla Camera, Nancy Pelosi, e il leader repubblicano al Senato Mitch McConnell, insieme ai rappresentanti delle commissioni parlamentari relative a sicurezza nazionale e forze armate.

L'inquilino della Casa Bianca ha assicurato di "voler ascoltare i vari timori dei membri presenti oggi" circa l'intervento armato, dicendosi "fiducioso che tali preoccupazioni saranno affrontate".

FOTO - QUANDO KERRY CENAVA CON ASSAD

HOLLANDE IN ATTESA - Intanto il presidente francese, Francois Hollande, alla ricerca di una coalizione per intervenire militarmente in Siria, ha esortato oggi l'Europa a unirsi sulla questione siriana. "La Francia sta prendendo tutti i provvedimenti necessari in risposta alle minacce del presidente della Siria Bashar al-Assad", che ieri ha dichiarato che lo Stato francese è oggi "nemico". del popolo siriano.

Nell'incontro con i giornalisti seguiti al colloquio con Gauck, Hollande ha poi annunciato l'intenzione di "rivolgermi ai francesi, quando avrò in mani tutti gli elementi". Per domani, intanto, è previsto al Parlamento di Parigi il dibattito sull'ipotesi di un intervento militare in Siria cui potrebbe seguire un voto.

"SENZA OBAMA NIENTE RAID" - Quindi, la precisazione: "Se il Congresso americano voterà contro l'intervento in Siria, la Francia non interverrà da sola".

ISLAM DIVISO DI FRONTE ALLA GUERRA

VATICANO UNICA OPPOSIZIONE - "Di fronte alla corsa alle armi, che ha ulteriormente inasprito l'estenuante conflitto, e alla concreta possibilità di un ulteriore intervento armato entro il confine siriano, il Papa ha sentito tutta l'urgenza di chiedere che ci si fermi, prima che sia troppo tardi". Lo ha detto il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in un'intervista a L'Osservatore Romano, sottolineando che è "prevedibile, infatti, la malaugurata conseguenza di un coinvolgimento di altri Paesi nel conflitto con irreparabili sviluppi".

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