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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Brexit, Theresa May spranga la porta: "Stop agli europei in cerca di lavoro"

Nel Regno Unito solo "personale qualificato", basta al flusso di persone dall'Europa "nella remota possibilità di trovare un lavoro". Theresa May ribadisce l'intenzione di andare avanti con la Brexit senza debolezze

"Non sarà più permesso alle persone di arrivare qui dall'Europa nella remota possibilità di trovare un lavoro". Poi: "Accoglieremo sempre personale qualificato che aiuti il nostro paese a prosperare, dai dottori agli infermieri agli ingegneri agli imprenditori, ma per la prima volta in decenni avremo il pieno controllo dei nostri confini". Theresa May mostra i muscoli in risposta a chi la accusava di eccessiva debolezza sulla Brexit, in un testo pubblicato sul tabloid britannico The Sun e poi sulla sua pagina Facebook

Brexit, stop agli europei in cerca di lavoro (se non specializzati)

"Due anni fa, il popolo del Regno Unito si è espresso come mai prima d'ora per votare per lasciare l'Unione europa. Da allora, la mia priorità numero uno è stata di dare al paese la Brexit che aveva voluto e, con il piano pubblicato giovedì, abbiamo fatto un passo avanti in quella direzione", scrive May, facendo riferimento al cosidetto "Libro Bianco" (White Paper) per le relazioni con l'Ue per il post-Brexit elaborato e concordato con i ministri a Chequers. 

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"Significa la fine della libertà di movimento? Potremo siglare i nostri propri accordi commerciali? E il Regno Unito sarà al di fuori della giurisdrizione della Corte europa? Sono lieta di dire che le risposte sono molto semplici: sì, sì e sì", prosegue Theresa May, rispondendo a quelle domande che più spesso venivano poste sul piano del governo. 

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"Sarà il Regno Unito, non Bruxelles, a decidere chi può vivere e lavorare qui", ribadisce l'inquilina del numero 10 di Downing Street. 

Il "Libro Bianco" per il dopo Brexit

"Per me è chiaro che questo è l'accordo giusto sulla Brexit per la Gran Bretagna, sebbene ci siano, ovviamente delle alternative", dice May riferendosi alle opzioni suggerite dalla stessa Ue, che però respinge con fermezza perché in quel caso il Regno Unito non avrebbe "alcun controllo sull'immigrazione, nessuna possibilità di raggiungere i nostri accordi commerciali e saremmo comunque obbligati a ingenti pagamenti annualli a Bruxelles". 

Per il ministro per la Brexit, Dominic Raab, il piano avanzato dal governo May "è una proposta credibile, audace, ambiziosa, ma anche pragmatica" che punta a "una relazione su misura" con Bruxelles, ribadendo in particolare la prospettiva di un'area di libero scambio per i prodotti industriali e agricoli. 

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