Dacca, la rivelazione shock: "Terroristi facevano foto coi telefoni degli ostaggi"

DACCA - Emergono nuovi dettagli agghiaccianti dell'attentato al ristorante di Dacca in cui sono state uccise 20 persone tra cui nove italiani. 

I sopravvissuti alla strage hanno raccontato che gli attentatori hanno sequestrato i telefonini degli ostaggi e li hanno costretti a dare le password in modo che potessero inviare le foto del massacro e farle condividere dall'Isis.

Secondo alcune notizie i jihadisti avevano portato con sé computer e hanno ordinato ai dipendenti del ristorante di spegnere il wifi. Facebook, Twitter e YouTube sono ancora al lavoro per chiudere gli account dei jihadisti ma spesso riemergono con nomi diversi.

Secondo gli esperti i sostenitori dell'Isis si stanno spostando su piattaforme social più piccole, come l'app di messagistica Telegram per fare propaganda. Le autorità del Bangladesh hanno dato un giro di vite ai social media e ai siti internet che diffondo la propaganda jihadista dopo la strage.

L'attacco a Dacca, secondo le autorità, ha fatto aprire gli occhi sul ruolo dei social nel reclutamento di giovani da parte dei gruppi jihadisti. "I social media sono diventati terreno fertile per il reclutamento di militanti - ha dichiarato il capo dell'Autorità delle telecomunicazioni Shahjahan Mahmood - l'attacco è stata una rivelazione per noi. (I gruppi jihadisti ndr) attraggono i giovani attraverso i social media".

L'Isis che ha rivendicato l'attentato usa da sempre i social per reclutare combattenti e incitare alla violenza. Mahmood ha dichiarato che la Commissione per la gestione delle telecomunicazioni in Bangladesh ha ordinato a YouTube di rimuovere i video di "prediche radicali", incluse quelle del religioso sobillatore Jashim Uddin Rahmani, condannato a cinque anni di prigione a dicembre per aver incitato in uno dei suoi discorsi i militanti islamisti a uccidere il blogger ateo Ahmed Rajib Haider.