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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Strage di Denver / Stati Uniti d'America

Tre ragazzi sono morti per salvare le loro fidanzate dalla furia del killer

Alex, John e Matt. Nessuno di loro aveva compiuto i trenta anni. Sono morti da eroi facendo da scudo umano per difendere le loro fidanzate da James Holmes. Che ora rischia la pena di morte. E le polemiche aumentano mentre è "psicosi da strage di Batman"

Alex, John e Matt. Dal sangue del cinema di Aurora, Denver, Colorado, emergono tre eroi.

Tre ragazzi qualunque che in un momento drammatico, con un killer spietato davanti a loro che sparava all'impazzata, non ci hanno pensato un momento e anziché fuggire o cercare riparo tra le poltrone del cinema si sono messi davanti alle loro ragazze, per proteggerle.

Si sono così trasformati in scudi umani per amore e sono morti sotto la furia omicida di James Holmes, riuscendo però nel loro ultimo intento: salvare le loro amate. E così oggi gli Stati Uniti, per rialzarsi dopo l'ennesimo bagno di sangue della loro storia, hanno scelto di ripartire da loro. Da Alex Teves. Da John Blunk. Da Matt McQuinn.

Da Alex, morto per salvare la 'sua' Amanda. Da John, scudo umano per difendere Samantha. Da Matt, che col suo corpo ha coperto Jansen. Nessuno dei tre aveva ancora compiuto 30 anni. "Ma tutti e tre" ha ricordato ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama "vivranno in eterno negli occhi di Amanda, Samantha e Jansen".

Alex, John e Matt. I tre eroi di Denver

Intanto proseguono le indagini per capire le modalità con le quali James Holmes ha fatto irruzione nel cinema di Aurora, trasformando la prima dell'ultimo film di Batman in un lago di sangue.

Strage di Denver, il luogo della sparatoria

La multisala è ovviamente ancora sequestrata. Per il prossimo weekend gli inquirenti permetteranno la riapertura delle altre sale ma il teatro del crimine resterà sigillato ancora per alcune settimane.

La questione principale da risolvere è la seguente: come è possibile che un uomo armato con un mitra - che per fortuna si è inceppato al momento di fare fuoco, altrimenti i morti sarebbero stati molti di più - e due pistole si è riuscito ad introdurre dall'uscita di sicurezza? La porta era aperta? Perché non c'è segno di effrazione. 

E mentre gli Usa guardano e riguardano il video del killer entrato in tribunale, lunedì mattina, con lo sguardo assente e quei capelli arancio che oggi sono il simbolo della follia omicidi a di Holmes, c'è attesa per capire quale sarà la richiesta del procuratore. In molti tifano per la pena di morte.

E anche qui si potrebbe aprire un'altra, enorme polemica sulla quotidiana vita nel paese "dei sogni". 

Il killer di Denver in tribunale

GUARDA IL VIDEO DI HOLMES IN TRIBUNALE

"Un paese vittima di sé stesso" ha commentato il sindaco di New York, Bloomberg, che continua nella sua personale crociata contro le "armi facili". E che potrebbe rispondere alla morte delle 12 persone della strage di Aurora con la morte "legale" del killer.

PSICOSI DA STRAGE - La strage in Colorado sta dando il cattivo esempio e alimentando il panico. A pochi giorni dal massacro del cinema di Aurora, dove sono morte 12 persone, almeno altri tre uomini sono stati arrestati in diversi Stati americani per aver assunto comportamenti sospetti o minacciosi, in particolare durante le proiezioni di "The Dark Knight Rises", l'ultimo film della saga di Batman, proiettato nella sala della strage.

Clark Tabor, un uomo di 52 anni, è stato arrestato in un multisala di Norwalk, in California, per aver urlato, in attesa che iniziasse il film: "Dovrei fare come in Colorado! Qualcuno di voi ha una pistola?".

Un altro uomo, un senzatetto di Sierra Visa, in Arizona, è stato portato via dalla polizia dal cinema per aver tenuto comportamenti sospetti durante la proiezione del film. Michael Borboa, 27 anni, in stato di ubriachezza, si è alzato improvvisamente dalla sua sedia iniziando a disturbare. Quando ha preso in mano il suo zaino, che poi si è scoperto contenere solo lattine di alcolici, alcuni spettatori, in preda all'isteria, sono corsi fuori dal cinema urlando.

Più pericoloso è risultato il terzo degli arrestati, Timothy Courtois di Biddeford, nel Maine, fermato dalla polizia per eccesso di velocità mentre era alla guida della sua auto. Gli agenti lo hanno sorpreso in possesso di un kalashnikov AK-47, quattro pistole, munizioni e documentazione varia sul massacro di Aurora. L'uomo ha detto che stava andando a uccidere il suo ex datore di lavoro.

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