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Venerdì, 29 Marzo 2024
BRASILE / Brasile

"La discoteca di Santa Maria non aveva tutti i permessi"

Il responsabile dei pompieri di Santa Maria: "Il permesso era scaduto dall'agosto del 2012, perché nel locale bisognava fare alcuni lavori"

La strage di Santa Maria, in Brasile, dove circa 250 giovani sono morti nel devastante incendio di una discoteca in cui non sono state rispettate le più elementari misure di sicurezza, è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi simili. Quel che sorprende è che i numeri sono sempre più catastrofici nonostante la legislazione in tema di sicurezza sia sempre più restrittiva. Sui media brasiliani intanto trapela la notizia che il locale non aveva i permessi.

VIDEO, I PRIMI SOCCORSI

L'incendio di Santa Maria, nel sud del Brasile, è il secondo più grave registrato nel Paese sudamericano per proporzioni e numero di vittime. Nella memoria dei brasiliani è ancora scolpita la tragedia del circo 'Norte-Americano', il 17 dicembre 1961, a Niteroi, nella regione metropolitana di Rio de Janeiro. Un rogo doloso provocò la morte nel locale di 372 persone, tra i tremila spettatori presenti. Il numero delle vittime salì nelle ore successive a 503, per il 70% bambini.

VIDEO: STRAGE DI RAGAZZI

A Dublino, nel 1981, 49 ragazzi morirono bruciati vivi in una discoteca nella notte di San Valentino. Nel 1983 a Seul, la capitale della Corea del Sud, 25 studenti persero la vita per l'incendio in un locale, probabilmente causato da un corto circuito. Sempre quell'anno a Madrid un incendio distrusse la famosa discoteca “Alcala 20”, vicino alla Puerta del Sol: 78 morti. Nel 1990 a Saragozza 43 giovani morirono asfissiati in un locale del centro. Risale al 2000 in Cina, a Luoyang, la strage con più vittime: 300 persone che si erano riunite per festeggiare il Natale "all'occidentale", morirono nel devastante incendio di un locale. Fra i morti, anche un centinaio di operai che dormivano nel palazzo in cui stavano lavorando. Il macabro elenco non si ferma: 2003, un incendio in una discoteca di Rhode Island provocò la morte 95 giovani: tutta colpa dei fuochi d’artificio sparati dalla rock band che stava suonando. Una dinamica tragicamente simile a quella che sta venendo alla luce a Santa Maria, in Brasile.

Brasile, incendio in discoteca: è strage di giovani (Foto O Globo)

ROUSSEFF - La presidente Dilma Rousseff ha garantito da Santiago del Cile che il governo "darà tutta l'assistenza necessaria" alle autorità locali per affrontare la tragedia. L'incendio della discoteca Kiss ricorda, per la sua dinamica, quello di Republica Cromagnon, un locale notturno di Buenos Aires nel quale 194 persone sono morte e altre 1.432 sono rimaste ferite in un incendio divampato il 30 dicembre 2004, a causa dell'uso di materiale pirotecnico all'interno del locale e delle misure di sicurezza insufficienti. Fresca nella memoria collettiva è poi la strage di giovani di tre anni fa a Duisburg, in Germania: 21 giovani, tra cui l’italiana Giulia Minola, morirono durante un rave party a causa della calca.

SENZA PERMESSI - La discoteca Kiss non aveva tutte le carte in regola con le autorità municipali, secondo il responsabile dei pompieri di Santa Maria, Moises Fuchs. "Il permesso era scaduto dall'agosto del 2012, perché nel locale bisognava fare lavori per cambiare la segnaletica interna ed aprire un'uscita d'emergenza", ha detto Fuchs in un'intervista alla radio Jovem Pam. Il responsabile dei vigili del fuoco ha confermato che la maggior parte delle vittime è morto per intossicazione, segnalando che "molti sembrano aver confuso il cartello dell'uscita con quello del bagno: nei gabinetti abbiamo trovato decine di cadaveri". Inoltre i buttafuori del Kiss avrebbero bloccato l'apertura della porta di uscita del locale, per evitare che entrasse gente senza pagare.

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