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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Colombia come Guernica: governo condannato per un bombardamento sui civili

Nel 1998, l'aviazione militare della Colombia sganciò bombe su un gruppo di case nel municipio di Santo Domingo, nel dipartimento di Arauca. 17 persone rimasero uccise. La Corte Interamericana per i Diritti Umani ha condannato il governo colombiano

Quattordici anni fa, era il 1998, l'aviazione militare della Colombia sganciò bombe su un gruppo di case nel municipio di Santo Domingo, nel dipartimento di Arauca.

17 persone rimasero uccise e 27 ferite: erano state utilizzate devastanti bombe cluster a frammentazione. Dieci delle vittime erano bambini. All'epoca, la strage provocò lo stop degli aiuti statunitensi alla base militare di Palanquero, la più grande del paese.

La Corte Interamericana per i Diritti Umani ha condannato il governo colombiano per quel bombardamento terrorista per violazioni dei diritti umani.

Il governo di Bogotà, e la versione è stata sostenuta dalla quasi totalità dalla stampa colombiana e internazionale, per anni aveva incolpato la guerriglia delle FARC del massacro. Le FARC nella zona erano presenti, ma è stato dimostrato che nella strage di civili non hanno avuto alcun ruolo. Poi il governo aveva sostenuto che alcune delle vittime fossero guerriglieri. Quindi aveva accusato le FARC di aver ordito un complotto per screditare l’esercito.

Poi nel 2011, 13 anni dopo i fatti e dopo lunghe tattiche dilatorie, la magistratura colombiana aveva condannato il pilota Cesar Romero e il copilota Johan Jiménez dell’elicottero che aveva lanciato le cluster bomb contro i civili a 30 anni di carcere. Nella condanna della CIDH ha avuto un ruolo importante un rapporto dell’FBI che dimostra come il governo colombiano abbia occultato e distrutto prove come le registrazioni delle voci dei piloti allo scopo di occultarne le responsabilità.

La sentenza della Corte interamericana per i diritti umani sottolinea che "lo stato non ha compiuto il suo dovere di protezione dei civili e specialmente dei bambini". Il governo di Bogotà è ora obbligato dalla sentenza a organizzare entro sei mesi manifestazioni pubbliche per chiarire i fatti e ammettere le sue responsabilità e ad indennizzare le vittime entro un anno.

Che la vicenda non sia stata metabolizzata dall'opinione pubblica e che tentativi di depistare le inchieste siano stati portati avanti a lungo lo dimostra il fatto che ancora a marzo di quest'anno il quotidiano colombiano El Tiempo strillava a tutta pagina: "Il massacro di Santo Domingo è stato causato da una bomba delle FARC". Fonte (1)

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