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Sabato, 20 Aprile 2024
Stragi / Stati Uniti d'America

Texas, la pista familiare dietro la strage: il killer aveva litigato con la suocera

Devin Kelley, l'uomo che ha ucciso 26 persone in una Chiesa, aveva più volte manifestato rabbia nei confronti della suocera e le aveva inviato sms minacciosi. Trump: "Il problema non sono le armi"

Devin Kelley, l'uomo che ha aperto il fuoco a caso contro i fedeli in una chiesa a Sutherland Spring, in Texas, avrebbe ucciso per motivi familiari. Sembra dunque esclusa la pista del terrorismo. Indagando sulla vita del killer gli inquirenti avrebbero infatti scoperto che l'uomo aveva più volte manifestato rabbia nei confronti della suocera e le aveva inviato sms minacciosi.

L'anziana frequentava la chiesa dove il giovane ha colpito uccidendo 26 persone, prima di essere trovato morto nella sua automobile. 

Il massacro in Texas

Si tratta di una delle più gravi sparatorie nella storia recente del Paese, la più sanguinosa nello stato del sud. Il killer, vestito completamente di nero, armato di fucile d’assalto e con un giubbetto anti-proiettile, ha iniziato a sparare fuori dalla chiesa battista di Sutherland Springs, un borgo rurale del Texas di 400 abitanti, che è stato colpito al cuore da questa tragedia. Tra le vittime anche alcuni bambini della piccola comunità dove tutti si conoscevano. 

Ha poi l’uomo ha continuato a sparare all’interno del luogo di culto, prima di essere bloccato da un uomo che si è impossessato del suo fucile. Il killer è riuscito inizialmente a fuggire, ma poco dopo è stato ritrovato morto nella sua automobile. Resta ancora sconosciuto il movente. Il killer è un ex militare di 26 anni, Devin Patrick Kelley, congedato dall’aviazione militare dopo essere apparso di fronte alla corte marziale nel 2014. Viveva alla periferia di San Antonio, una delle grandi città del Texas a una cinquantina di chilometri di distanza dal luogo del masssacro.Una tragedia che arriva appena cinque settimane dopo quella di Las Vegas, il conflitto a fuoco peggiore negli Stati Uniti con 58 morti, vicenda che aveva rilanciato ancora una volta l’annoso dibattito sulla regolamentazione del possesso delle armi da fuoco.

"Il problema non sono le armi"

Il presidente Trump ha negato che l'ennesima strage avvenuta in Usa sia dovuta al problema delle alle armi facili. "La salute mentale è il problema", ha detto Trump.

"Secondo i rapporti preliminari, si tratta di un individuo che aveva enormi problemi mentali, da molto tempo. Abbiamo molte problematiche di salute mentale nel nostro Paese, ma questa non è una situazione legata alle armi da fuoco. Potremmo parlarne ma è ancora presto. Fortunatamente qualcuno aveva una pistola per sparare nell’altra direzione altrimenti sarebbe stato molto peggio".

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