Dall'Università di Bologna alla morte per tortura in Iran: la storia di Mehdi
Il 30enne aveva studiato farmacia nell'Ateneo emiliano, lavorando in una pizzeria per pagarsi gli studi. Poi il ritorno in Patria e le battaglie per i diritti umani
Un giovane poco più che trentenne, Mehdi Zare Ashkzari, è morto in Iran dopo venti giorni di coma a seguito di torture. In passato aveva studiato farmacia a Bologna, dove aveva lavorato anche in una pizzeria per mantenersi gli studi. Due anni fa era tornato in patria. Lo ha detto a Editoriale Domani Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
È stato torturato "tanto, al punto che dopo 20 giorni di coma è morto", secondo quanto riferito a Noury da fonti in Iran. Il giovane sarebbe stato rilasciato dopo i pestaggi per evitare si sentisse male mentre era in cella, ma subito dopo è entrato in coma. Secondo le prime testimonianze raccolte, pare che il ragazzo, sia stato arrestato per aver partecipato alle proteste che si susseguono nel Paese da settembre dopo l'uccisione di Mahsa Amini.
Mehdi "era uno di noi", dice Sanam Naderi, iraniana che vive a Bologna. Parlando all'Ansa, la donna speiga come la morte del giovane "coinvolga anche Bologna: era conosciutissimo, molti studenti sono stati da lui, hanno mangiato la pizza dove lavorava. Era sempre sorridente, un pezzo d'oro". Mehdi si era iscritto all'università e per un periodo aveva lavorato come fattorino, per mantenersi gli studi, poi come aiuto-cuoco in una pizzeria. Due anni fa era tornato in Iran per stare vicino alla madre che stava male, poi la madre è deceduta, come racconta un altro suo amico, Ali Jenaban: "Era venuto qui per inseguire il suo sogno, ma è dovuto tornare e ritornato a casa lavorava ancora in pizzeria. L'ultima volta che l'ho sentito era felice, mi diceva 'con la famiglia andiamo avanti'. Anche lui partecipava alle manifestazioni per la libertà, per trovare quello che vogliamo avere tutti noi". "Abbiamo avuto la notizia della morte solo ieri sera perché i familiari non avevano detto niente, per non avere problemi nel fare il funerale, altrimenti il regime non rilascia il corpo", racconta Sanam. La sua vicenda "significa che il regime è vicino, le vite che prende sono le vite dei nostri amici".
"Oggi l'Università di Bologna ha ricevuto una notizia orribile. Mehdi Zare Ashkzari, che aveva studiato farmacia due anni fa all'Unibo, è appena morto dopo essere stato in coma per 20 giorni. Dopo aver partecipato alla manifestazione iraniana", sottolinea in un tweet Patrick Zaki, lo studente bolognese che è uscito dalle carceri egiziane. "Da Bologna mandiamo un pensiero molto forte alla famiglia di Mehdi Zare Ashkzari, torturato e morto in Iran dopo 20 giorni in coma. A tutta quella popolazione che lotta per quella libertà di donne e uomini in Iran. Mandiamo un forte abbraccio di fratellanza e sorellanza alla comunità iraniana che vedo qui", ha affermato la vicesindaca d Bologna Emily Clancy, intervenendo sul palco di piazza Nettuno, secondo quanto riporta BolognaToday.