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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Usa, studente costretto a scendere dall'aereo: parlava arabo

Il caso è avvenuto lo scorso 6 aprile: oggi la denuncia sul New York Times: "Trattato come un animale dal personale della Southwest Airlines"

LOS ANGELES (STATI UNITI) - Uno studente universitario è stato costretto a scendere da un aereo della Southwest Airlines poco prima del decollo perché stava parlando al telefono in arabo. Il fatto è avvenuto il 6 aprile, ma oggi è rimbalzato sulle pagine del New York Times. Khairuldeen Makhzoomi, 26 anni, ricercatore a Berkeley, Università della California, ha destato i sospetti della passeggera seduta al suo fianco quando, poco prima del decollo dall'aeroporto internazionale di Los Angeles, ha parlato al telefono in arabo. Dopo essere stato allertato, il personale di bordo ha invitato lo studente a scendere dall'aereo.

Makhzoomi stava raccontando allo zio di un evento al quale aveva partecipato alle Nazioni unite in occasione di un discorso del segretario generale Ban Ki-moon: "Ero molto emozionato e allora ho chiamato mio zio per raccontarglielo", ha poi spiegato il giovane. La telefonata si è conclusa con il rituale "inshallah", tanto è bastato a suscitare il timore della vicina di posto.

Secondo il racconto di Makhzoomi, quando l'assistente di bordo si è avvicinato a lui per invitarlo a scendere, "trattandolo come un animale", gli avrebbe anche chiesto le ragioni per cui si stava esprimendo in arabo a bordo di un aereo. Zahra Billoo, direttore di un'associazione per le relazioni islamico-americane ha detto al Nyt che almeno sei casi del genere sono stati già registrati quest'anno. 
 

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