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Venerdì, 19 Aprile 2024
La nuova crisi / Sudan

È esplosa una guerra civile in Sudan

L'escalation in un momento particolarmente difficile della transizione a un governo civile dopo il golpe militare. L'esercito regolare sudanese afferma che sta attualmente affrontando i tentativi di milizie paramilitari di conquistare siti strategici nella capitale Khartoum

Colonne di fumo, spari, raid aerei ed esplosioni anche nel centro di Khartoum: dopo giorni di tensioni è esplosa una vera e propria guerra civile in Sudan fra le milizie paramilitari dell'Rsf (Forze di rapido supporto) e le forze dell'esercito regolare sudanese. L'escalation in un momento particolarmente difficile della transizione a un governo civile dopo il golpe militare dell'ottobre del 2021: la transizione al governo civile avrebbe contemplato l'integrazione delle milizie di Rsf nelle forze regolari, un passo che le milizie chiedono di rimandare di dieci anni.

Le Rsf, guidate dal generale Mohamed Hamdan Dagalo - di fatto il numero due del Sudan - si stanno scontrando con l'esercito sul futuro assetto del Paese mentre resta in sospeso il processo di transizione che dovrebbe portare il Sudan - attualmente controllato dai militari dopo un golpe - sotto un governo civile.

Il gruppo paramilitare Forze di supporto rapido (Rsf), protagonista degli scontri con le forze regolari che stanno sconvolgendo il Sudan, affonda le sue radici nel 2013, quando la maggior parte dei suoi componenti, appartenenti alla milizia Janjaweed, si resero protagonisti dei feroci scontri contro i ribelli del Darfur, regione occidentale del Paese. Le Rsf sono state accusate da più parti di gravi abusi di diritti umani. Nel 2015, secondo quanto riporta la Bbc, circa 40mila dei suoi membri hanno partecipato all'intervento militare a guida saudita in Yemen. Inoltre, nel 2019, miliziani delle Rsf - precisa sempre la Bbc - sono stati inviati in Libia per combattere al fianco dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) del generale Haftar contro il governo di Tripoli riconosciuto dalla comunità internazionale (Gna). Tra i crimini di cui le Rsf sono accusate c'è l'uccisione nel giugno 2019 di almeno 120 manifestanti durante un sit-in davanti al quartier generale dell'esercito nella capitale Khartoum, ma anche i rapimenti di donne e bambini e il saccheggio di diverse città.

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