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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il patrigno accusato di averla violentata viene assolto, 22enne inglese si suicida

Accanto al corpo di Juliet Crew è stato trovato un biglietto: "Il sistema giudiziario di questo paese, in particolare per le vittime di reati sessuali, è disgustoso"

Una giovane donna inglese si è impiccata dopo la notizia che il suo patrigno è stato scagionato dall'accusa di averla stuprata. A scoprire il cadavere di Juliet Crew,  è stata la madre. Trovato anche un biglietto nel quale la ragazza diceva di sentirsi tradita dal sistema giudiziario. 

Nel 2012, Nigel Parkin, 60enne organista di chiesa, era stato ritenuto non colpevole dall'accusa di aver busato di Juliet per sette anni, a partire da quando lei ne aveva appena nove. La vicenda è raccontata sul tabloid Metro. Sia Juliet sia un'altra ragazza che aveva accusato Parkin avrebbero sofferto di vari disturbi psichici in seguito alle violenze e per questo facevano uso di medicine e psicofarmaci. Ma per il tribunale proprio queste circostanze avrebbero reso inattendibili le loro accuse nei confronti dell'organista.

"Il sistema giudiziario in questo paese, in particolare per le vittime di reati sessuali, è disgustoso", aveva scritto Juliet nel suo ultimo messaggio. "Non c'è giustizia. Mi conferma che non posso fidarmi delle persone. Non voglio vivere in un mondo dove non c'è giustizia". La madre di Juliet, ha raccontato in tribunale: "Era sconvolta che Nigel Parkin fosse ancora libero in mezzo a tante persone vulnerabili. Non si era mai più ripresa da questo senso di ingiustizia". 

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