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Giovedì, 28 Marzo 2024
Le indagini / Grecia

Attentato a Schlein, la pista degli anarchici che porta a "Alfredo libero"

Sul caso indaga la polizia greca ma anche la magistratura italiana: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo

Gli inquirenti greci sono convinti che dietro l'attentato alla diplomatica Susanna Schlein, sorella della deputata del Pd Elly, ci sia la pista anarchica. Ne sono convinti al punto che il ministro greco Panagiotis Theodorikakos lo ha riferito al Viminale, poche ore dopo quanto accaduto al primo consigliere dell'ambasciata italiana in Grecia. Lo fanno pensare alcune scritte apparse proprio sulle mura dell'ambasciata d'Italia ad Atene appena qualche settimana fa, a sostegno dello sciopero della fame dell'anarchico italiano Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis nel carcere di Bancali, in provincia di Sassari. Una delle scritte recitava "Il regime del 41 bis in Italia è tortura".

"Spero che non siano affermazioni condotte da pregiudizio o ipotesi non verificate" ha commentato Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito. "È stata bruciata una macchina e per quanto sia grave, parliamo di un'auto incendiata: bisogna guardare proporzionalmente alle cose. La quasi totalità delle iniziative di solidarietà sono state legittime e legali e se pure hanno travalicato il limite sono state forme di scarsissima offensività giuridica. Facciamo sviluppare le indagini e agiamo con razionalità".

Indaga la polizia greca. Indaga anche la magistratura italiana. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo mentre i magistrati capitolini attendono le prime informative ma non è escluso che si procederà per attentato con finalità di terrorismo. Intanto la Grecia rafforza la sicurezza nelle sedi italiane. Lo ha confermato il ministro per la Sicurezza greco Theodorikakos in una telefonata al suo omologo italiano Matteo Piantedosi, assicurando il "forte impegno" delle autorità per individuare al più presto e assicurare alla giustizia gli autori dell’attentato.

Quelle stesse scritte trovate in Grecia però si ritrovano anche in Italia. Roma ad esempio ne è tappezzata. "No 41 bis", "Alfredo libero!", "41 bis è tortura", "Liberi tutti. Libere tutte". Questi i messaggi che da mesi si leggono scritti su muri, adesivi, striscioni, volantini e manifesti affissi a Roma e nel resto d'Italia da anarchici e anarchiche. Ma cosa vogliono? A chi sono rivolti i messaggi? E perchè gli anarchici hanno intrapreso questa battaglia? Come ci ricorda RomaToday, sono atti di solidarietà e vicinanza ad Alfredo Cospito, condannato al carcere duro, il 41bis appunto. Detenuto alla casa circondariale di Bancali (in provincia di Sassari), l'anarchico pescarese è infatti in sciopero della fame ad oltranza dallo scorso 20 di ottobre contro 41bis ed ergastolo ostativo.

Chi è Alfredo Cospito

Nato a Pescara nel 1967, Cospito è ritenuto responsabile di aver piazzato, tra il 2 e il 3 giugno del 2006, due ordigni a basso potenziale presso la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, la cui esplosione non ha causato vittime. Nonostante questo, lo scorso luglio la Cassazione ha riformulato l'accusa ai danni del detenuto in strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede anche l'ergastolo ostativo, il cosiddetto "fine pena mai". Dopo sei anni passati regime in Alta Sicurezza, lo scorso aprile le sue condizioni detentive sono peggiorate con il passaggio al regime del 41 bis.

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